La scenografia di Sanremo 2024
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
La scenografia di Sanremo è un aspetto che genera sempre tanta curiosità nel pubblico. Allestire un palco per un’occasione di questa portata è una grande responsabilità: lo show è visto da milioni di telespettatori, si sta sotto la lente d’ingrandimento per giorni, è una kermesse che ospita artisti di grande successo (anche di fama internazionale), dunque le aspettative sono altissime. E alta è anche la pressione. Nella loro lunga esperienza sanremese, Gaetano Castelli e sua figlia Maria Chiara Castelli hanno cercato di muoversi tra innovazione e tradizione, trovando nel tempo anche il coraggio di sperimentare di più. Intervistata da Fanpage.it, la scenografa ha illustrato nel dettaglio il lavoro per Sanremo 2024, una scenografia per certi versi rischiosa che in passato sarebbe stata impossibile: “Se dovessi lavorare all’Ariston per la prima volta non mi spingerei così, non me la rischierei come abbiamo fatto quest’anno. È una scenografia rischiosa, non ha nulla di orizzontale e verticale, è tutto sinuoso e sospeso. Un’altra difficile fu quella del 2012 con Morandi, quando c’era un’astronave che partiva dal soffitto e scendeva sul palco. Venne comunque dopo diversi anni che facevamo il Festival. Col tempo si sviluppa coraggio, le prime volte sei più prudente, per quanto si voglia stupire“.
Come sarà il palco di Sanremo 2024?
Il palco non è così grande, lavoriamo in uno spazio contenuto: il palco è profondo 9 metri e largo 21. Dobbiamo anche tenere conto del retro palco, per quanto piccolo, quello dove escono le pedane e gli strumenti musicali; c’è anche un piccolo camerino di Amadeus e varie zone nascoste dove ci sono gli autori. Siamo partiti dall’idea di un fiore adattata allo spazio. La forma organica è sinuosa, tecnicamente la più difficile da realizzare perché si lavora con l’ortogonale. Lavorare con queste forme è più complesso a livello di progettazione e realizzazione, rispetto a orizzontale-verticale.
Leggi anche
La trasformazione di Lorella Cuccarini
La scenografia di Sanremo 2022
Qual è la novità principale rispetto al passato?
Ci saranno due scale invece di un’unica scala centrale. L’idea della doppia scala è stata di Amadeus. La sua prima idea era una scala centrale infinita di cui non si potesse vedere la chiusura, ma il problema è che il palco essendo poco profondo non ce lo ha permesso da fare. Lui voleva una scala più lunga e più alta. Poi ci ha detto della doppia scala, che userà anche per diversificare gli ingressi visto che ci sono anche tanti gruppi. Inoltre la doppia scala permette di liberare il fondo: con l’inquadratura stretta le inquadratura degli ultimi anni sono tutte uguali, con le scale laterali è più interessante lavorare col fondo. L’orchestra invece sarà nella stessa posizione, che è quella che Amadeus predilige.
Quali sono gli aspetti tecnologici della scenografia?
C’è un’automazione centrale, parti motorizzate della scena che permettono giochi di luce e ingressi particolari degli artisti. Ci sono delle camere speciali: una in controcampo, una motorizzata che si muove dal soffitto ed entra nella scena, la attraversa proprio e dà un punto di vista molto forte. Le luci sono inserite nella scena con tubi profilati e sagomati sulla scena. Abbiamo più di 7 Km di LED dinamico, il massimo raggiunto nei vari Sanremo e diversi metri quadrati di schermo, ma nascosti dietro la scena, nessuno schermo a vista. I LED sono elementi di scenografia gestiti dal direttore della fotografia, si trovano anche nel pavimento dell’orchestra. Ogni elemento di scenografia è profilato da questo bordo luminoso posizionato in modi diversi. Questo permette alla scena di cambiare colore: spenta sarebbe semplicemente specchio ed elementi nero-grigio. Illuminata diventa colorata perché ci sono questi 7 Km di LED dinamico, gestito in tempo reale da una speciale consolle. La scena è fatta di materiali semitrasparenti, si chiama specchio segreto: quando si illumina da davanti è specchiante, quando si accende il fondo diventa come una vetrata. Questi schermi saranno dietro la scena, si vedranno come sfondo e la scena rimane in silhouette. Si può bucare una parete apparentemente chiusa, quando si accende dietro diventa come un vetro. L’anno scorso ha funzionato, era decorata così la cupola e quest’anno l’abbiamo portata anche sul soffitto della sala: sopra l’orchestra c’è un soffitto decorato. Così uniamo ciò che succede sul palco e in platea.
Ci sono stati imprevisti tecnici?
Ce ne sono stati all’inizio del montaggio, perché queste complesse forme organiche ci hanno dato problemi nel sollevamento. La scena è sospesa, i lati di destra e sinistra sono sospesi su motori e abbiamo dovuto aggiustare alcune cose strada facendo. Ecco perché alcune cose sono leggermente div erse rispetto al progetto iniziale: erano troppo esasperati e li abbiamo semplificati.
Sanremo è la città dei fiori: ci saranno?
I fiori ci sono sempre, ma sotto forma di bouquet, non nella decorazione del palco. Questa cosa viene tanto criticata, ma c’è un fatto: i fiori muoiono. In passato li abbiamo messi, nelle vecchie scenografie di papà c’erano; ma con le luci del palco e il caldo i fiori hanno un durata molto breve e vengono cambiati ogni giorno, all’inizio di ogni serata. Non è il teatro il luogo idoneo: non si rende giustizia ai fiori così.Comunque si agisce su scelte artistiche del Direttore, se Amadeus li avesse chiesti lo avremmo fatto, magari come bordura del fronte palco. Ci sarà solo la consegna dei bouquet: così chi li riceve ne può godere davvero quando li porta via con sé.
Fonte : Fanpage