ChatGpt finisce nel mirino del Garante per la protezione dei dati personali
Il Garante per la protezione dei dati personali ha notificato a OpenAI, la società responsabile della gestione della piattaforma di intelligenza artificiale ChatGPT, un atto di contestazione per presunte violazioni della normativa sulla protezione dei dati personali.
LEGGI ANCHE: Il cyberfurto più grande: rubati 26 mld di dati sensibili da social e servizi
Dopo aver emesso una misura temporanea di limitazione del trattamento il 30 marzo scorso, il Garante ha condotto un’indagine e ritenuto che ci siano elementi che potrebbero costituire uno o più illeciti secondo quanto stabilito dal Regolamento UE.
OpenAI avrà un periodo di 30 giorni per presentare le proprie argomentazioni difensive in merito alle presunte violazioni contestate. Nel corso del procedimento, il Garante terrà conto dei progressi della speciale task force istituita dal Board che riunisce le Autorità di protezione dati dell’Unione Europea (EDPB).
Iscriviti al canale WhatsApp di Affari!
Fonte : Affari Italiani