Oggi conta circa 13mila membri, di cui 3mila si trovano ancora a Gaza, nonostante la guerra. A causa dell’invasione israeliana, le vite di tutta la popolazione palestinese della Striscia dipendono dalle operazioni umanitarie dell’Unrwa, che forniva rifugi, cibo e assistenza sanitaria a oltre 1 milione di persone già prima dell’inizio del conflitto tra Israele e Hamas.
Chi finanzia l’Unrwa
L’agenzia opera esclusivamente grazie ai contributi donati da vari paesi del mondo, in particolare da Stati Uniti e Unione europea, e tramite una limitata sovvenzione proveniente dalle Nazioni Unite per coprire i costi amministrativi. Nel 2022, il 44,3% dei finanziamenti dell’Unrwa è arrivato proprio da stati membri dell’Unione, pari a 520,3 milioni di dollari su 1,17 miliardi totali. In ordine decrescente, i principali finanziatori sono Stati Uniti, Germania, Unione europea, Svezia, Norvegia, Giappone, Francia, Arabia Saudita, Svizzera e Turchia.
A seguito delle accuse di Israele, Stati Uniti, Canada, Australia, Regno Unito, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svizzera e Finlandia hanno ritirato il proprio sostegno all’agenzia. Irlanda e Norvegia, al contrario, hanno reagito diversamente, sottolineando l’importanza cruciale dell’Unrwa per evitare ulteriori morti a Gaza, mentre la Francia ha fatto sapere di aver sospeso i pagamenti per il primo trimestre del 2024, ma di essere in attesa di vedere una risposta coordinata dalle Nazioni Unite e dei risultati delle indagini prima di prendere una decisione definitiva.
Gunnes ha spiegato che l’agenzia potrebbe esaurire i propri fondi in poche settimane e, di conseguenza, la situazione a Gaza rischia di aggravarsi ulteriormente. Nell’enclave i palestinesi stanno già vivendo in condizioni di gravissima emergenza umanitaria, senza acqua pulita, pochissima assistenza medica e pochissimo cibo, oltre a essere esposti a continui bombardamenti e alle violenze dei soldati israeliani. La Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di prendere tutte le misure necessarie per evitare che i palestinesi possano correre il pericolo di genocidio, ma questo attacco all’Unrwa sembra andare proprio contro la sentenza della Corte.
Allo stesso tempo però, Gaza sta venendo lasciata sola anche dal resto del mondo arabo, in particolare dai ricchi paesi del Golfo. Gunnes li ha accusati di guadagnare miliardi con il petrolio, ma di non averne dedicati abbastanza ai palestinesi. “Una minima parte di queste entrate petrolifere farebbe scomparire i problemi finanziari dell’Unrwa da un giorno all’altro. Gli stati arabi devono farsi avanti”, ha detto ad Al Jazeera.
Fonte : Wired