Addio Sandrocchia, diva della porta accanto

Secondo il mio collega podcaster Stefano Monti, le persone si dividono in due categorie: musa o artista. Nessuna delle due è migliore dell’altra, si tratta di due ruoli complementari che non possono vivere l’uno senza l’altro ed entrambi partecipano, seppur in modalità differenti, alla creazione non solo dell’opera d’arte, ma letteralmente di qualsiasi cosa. Per dirla in soldoni: c’è sempre qualcuno o qualcuno che ha o ispira un’idea e qualcun’altra o qualcun’altra che quell’idea la rende viva. Sempre secondo Stefano c’è una terza categoria, meno comune, rarissima, e pertanto affascinante e sfuggente: la Diva. Questa categoria trascende il concetto di “musa” e “artista” per giocare in un campionato a parte; essa vola sopra le mode, le tendenze e le correnti ed è quindi indifferente al tempo, su cui surfa come su di un onda con audacia e un pizzico di spavalderia.

Sandra Milo è stata contemporaneamente musa, artista e diva e lo ha fatto per quattro decadi con leggerezza e in maniera spregiudicata. 

C’è un particolare della vita di Milo che se fosse scritto in un romanzo, verrebbe rimandato indietro dall’editore per la poca veridicità. Il suo vero nome è Salvatrice Elena Greco: Elena Greco è il nome della protagonista de L’Amica Geniale di Elena Ferrante. 
Tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta, Sandra Milo ha lavorato con i più grandi artisti del cinema italiano. Ha recitato accanto ad Alberto Sordi e Marcello Mastroianni ed è stata diretta, tra gli altri, da Roberto Rossellini, Antonio Pietrangeli e da Federico Fellini, di cui è stata una delle (tante) amanti. 

In molti dei film in cui ha lavorato, Sandra Milo ha recitato la parte della prostituta, dell’amante o della svampita; la sua voce stridula, lo sguardo languido e il corpo procace la rendevano “perfetta” per questo genere di parti agli occhi di registri e produttori in un momento storico in cui il loro sguardo sul mondo non era oggetto di discussione. 

Santa Milo è stata sessualizzata come molte sue colleghe e non ha mai voluto o potuto uscire da quel ruolo che le è stato cucito addosso. Ma anziché farsi divorare dall’immagine che l’Italia aveva di lei, Sandra Milo ha recitato quella parte fino alla fine, anche quando era una simpatica donna anziana.

Non sappiamo fino a quando persona e personaggio coincidano, quello che sappiamo è che in un sistema che tende a dimenticare troppo presto le donne, specialmente quelle che hanno capitalizzato sulla loro bellezza, Sandra Milo è riuscita a  non smettere mai di lavorare. Ed è anche riuscita a entrare nel cuore del pubblico che l’ha sempre seguita contribuendo a un successo durato più di cinquant’anni. 

Da mangia-uomini a vamp, da amante a madre e nonna della nazione, Sandra Milo ha vissuto e lavorato intensamente diventando una delle protagoniste più amate non solo del cinema, ma anche della televisione, passando dal cinema d’autore all’Isola dei Famosi senza mai perdere la leggerezza e il sorriso.

Proprio in questi giorni è al cinema Povere Creature, la pellicola di Yorgos Lanthimos che ha vinto l’ultimo Festival di Venezia. Nel film, la protagonista è Bella Baxter (interpretata da una straordinaria Emma Stone) è una Frankenstein col corpo di donna e il cervello di un neonato che affronta un percorso di formazione davvero molto particolare. Il film è stato al centro di numerose polemiche anche perché il personaggio di Bella Baxter approccia la sessualità in maniera intensa ed esplicita; a chi gli chiedeva la ragione di quella scelta, Lanthimos ha spiegato che nel libro da cui il film è tratto si racconta il percorso di una donna che vive completamente libera dagli schemi e che, in maniera altrettanto libera e spregiudicata, vive la scoperta della sessualità.

Sandra Milo ha vissuto un’epoca di grandi cambiamenti in maniera altrettanto libera ed è forse stata la sua (apparente) leggerezza a renderla così amata. Al di là dei film e dei tanti momenti iconici che l’hanno vista protagonista, il suo approccio spensierato e spregiudicato alla vita rimarrà nei nostri occhi e nei nostri cuori ancora per molto.

Fonte : Today