La Ki Group riferibile a Daniela Santanchè ed ora in fallimento ha risarcito i dipendenti ufficiali ma ha lasciato con un pugno di mosche circa 70 collaboratori a partita Iva, alcuni dei quali in azienda da 30 anni.
È quanto ha scoperto Report, che questa sera porterà in onda su RaiTre una nuova puntata della vicenda che ha portato la ministra del Turismo ad essere indagata dalla Procura di Milano per il reato di falso in bilancio. La Ki Group, azienda di produzione e distribuzione di prodotti biologici, è una società legata a stretto giro alla Visibilia Srl, l’azienda per la quale Santanchè e il suo ex compagno Canio Mazzaro sono finiti sotto i riflettori dei pm meneghini. Su Ki Group gravano ancora circa 9 milioni di euro di debiti – alcuni nei confronti di aziende note come Danone e Alce Nero – di cui 2,7 milioni derivanti da un prestito di Invitalia (e dunque dello Stato).
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Tuttavia l’azienda ha deciso di saldare gli arretrati dei dipendenti. Sono rimasti però ancora a bocca asciutta circa 70 agenti commerciali. “Erano quelli che intrattenevano il rapporto con la clientela – spiega a Report Monica Lasagna, ex responsabile commerciale Ki Group – … hanno fatto insomma la storia dell’azineda. C’era gente che lavorava con noi da almeno trent’anni”. Uno degli agenti afferma di aver ricevuto meno di 9mila euro a fronte di quasi 65mila di arretrati Non solo. Report ha scoperto anche che per risanare i conti di Ki Group Holding (diversa da Ki Group srl, che invece è fallita) è stato chiamato un manager milanese, Massimo Mazzi, esperto di società in liquidazione.
Mazzi tuttavia rischia il rinvio a giudizio a Milano per bancarotta fraudolenta nell’ambito di tutt’altra vicenda, legata alla società Valle Padana. “Gli contestano – spiega il cronista di Milano Today, Alfredo Faieta – di essersi impossessato di più di un milione di euro di denaro e comunque di aver causato un dissesto che ha portato in negativo per alcuni milioni di euro il patrimonio netto della società”.
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Fonte : Affari Italiani