Sulla vicenda della Fondazione Teatro di Roma si va verso una soluzione condivisa tra Comune di Roma, Regione Lazio e Ministero della Cultura: a guidarla saranno due figure. Luca De Fusco resterà in carica, ma a lui verrà affiancata un’altra persona che ricoprirà il ruolo di direttore generale. Tra i nomi che circolano c’è quello di Paola Macchi, che già è dirigente della Fondazione.
Soddisfatto della soluzione il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha dichiarato: “Avevamo chiesto di ripartire dal dialogo tra le istituzioni chiedendo a chi si era intromesso della politica di fare un passo indietro. Le istituzioni sono gli azionisti del teatro di Roma, e quindi il Comune, la Regione e il ministero. Fortunatamente c’è stata la volontà di ripartire da questo metodo ed è stata individuata una soluzione positiva: una governance duale che dovrà passare per una riforma dello Statuto che dovrà passare per l’Assemblea Capitolina, che peraltro la stessa Assemblea aveva chiesto”.
“Noi avevamo sottolineato quanto fosse assurdo e inaccettabile pensare di poter governare e compiere le scelte fondamentali del Teatro di Roma marginalizzando Roma Capitale: era sbagliato nel metodo e nel merito, perché essendo una rete di teatri importantissima per noi il dg deve essere una figura manageriale”, ha detto ancora il sindaco.
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Non ci sarà alcuna moltiplicazione di poltrone, secondo Gualtieri. Il modello con due figure è adottato per esempio dal Teatro dell’Opera e laddove non c’è il direttore artistico, è il ragionamento del primo cittadino, c’è comunque un consulente artistico: “Non c’è nessuna poltrona in più. È solo un nome diverso per funzioni che esistono sempre e comunque. Non si sono moltiplicate le poltrone: si è invece ristabilito il principio che il Teatro di Roma è troppo importante per consegnarlo a scontri e incursioni politiche e partitiche e che le scelte devono essere compiute dalle istituzioni nella condivisione. Non abbiamo mai sostenuto questo o quel candidato: è una questione di metodo e figura manageriale come avviene anche altrove”.
Se cambierà lo statuto della Fondazione e si introdurrà una seconda figura, De Fusco non ricoprirà il ruolo di direttore generale, ha spiegato Gualtieri. Secondo il sindaco lo statuto sarà emendato “per introdurre il modello duale che c’è in tanti altri teatri. Questo è stato già detto da me e condiviso: per noi la figura di direttore generale deve essere una figura manageriale e che Roma deve avere un ruolo fondamentale nella sua individuazione. Poi, ripeto, va fatto insieme agli altri, perché noi non abbiamo mai avuto il problema di voler nominare questo o quello. Il nostro problema è stato che non si può pensare di governare il Teatro di Roma senza o contro Roma, perché è un controsenso, è che poi Roma ha delle idee di buonsenso”.
Un segnale distensivo, dopo le polemiche degli scorsi giorni, arriva anche dalla Regione Lazio, con l’assessora alla Cultura, Simona Baldassarre, che ha dichiarato: “Andiamo verso una soluzione condivisa sul Teatro di Roma, come abbiamo sempre auspicato. La Giunta del Presidente Rocca si è sempre richiamata e ha sempre praticato d’altronde i principi della corretta collaborazione istituzionale e della priorità degli interessi della città sulle polemiche sterili. Abbiamo sempre ribadito l’importanza del pluralismo, della piena rappresentazione di tutte le sensibilità, della nostra totale disponibilità a bilanciare tutti i livelli istituzionali in uno spirito di coesione e collaborazione. Finalmente siamo vicini a trovare la quadra. Ora basta con le polemiche. Andiamo avanti coesi, consapevoli che il Teatro di Roma è una istituzione fondamentale per la Capitale e per la Regione. Alziamo il sipario su una stagione di successi e di rilancio”.
Fonte : Fanpage