Enel perde contro la tribù indiana: dovrà smontare 84 pale eoliche e pagare 260 milioni

La tribù protagonista del film di Martin Scorsese candidato all’Oscar Killers of the Flower Moon si prende di nuovo la scena. La nazione indiana Osage in Oklahoma, negli Stati Uniti, ha vinto un ricorso storico in tribunale contro Enel: il gruppo italiano dovrà pagare quasi 260 milioni di dollari per rimuovere 84 pale eoliche dal territorio Osage dopo non aver ottenuto un permesso per l’estrazione dei minerali. Come riporta il Financial Times, questa è una delle prime sentenze negli Stati Uniti in cui si richiede la dismissione di un progetto eolico. A questi costi si aggiungeranno poi eventuali risarcimenti che verranno discussi in un altro processo.

La tribù indiana contro Enel, il gruppo risponde: “Non siamo d’accordo”

Una corte distrettuale federale dell’Oklahoma ha dato ragione alla tribù indiana Osage in una disputa contro Enel. Il giudice ha stabilito che il gruppo italiano non aveva chiesto il permesso all’autorità locale indiana per lo sfruttamento del parco eolico.

Enel aveva annunciato il progetto nel 2015, come si vede in questo documento. Secondo il progetto, il nuovo parco avrebbe avuto una capacità installata totale di 150 MW e sarebbe stato in grado di generare oltre 620 GWh all’anno, equivalenti ai consumi annuali di più di 53 mila famiglie americane. In più, avrebbe evitato l’emissione in atmosfera di quasi 300 mila tonnellate di CO2 all’anno.

Un successivo processo determinerà poi l’eventuale importo che la società pagherà a titolo di risarcimento alla tribù Osage. Un portavoce di Enel ha replicato al quotidiano britannico che la societa’ “non e’ d’accordo” con la recente decisione del tribunale e presentera’ ricorso. La societa’ continuera’ in ‘buona fede’ a gestire il progetto eolico fino a quando non si giungera’ ad una sentenza definitiva e non intende imporre la propria autorita’ alla nazione Osage.

Un portavoce di Enel ha detto al Financial Times che la società “non è d’accordo” con la recente decisione del tribunale e presenterà ricorso. La società continuerà in “buona fede” a gestire il progetto eolico fino a quando non sarà determinato un risultato finale e non intende mai imporsi la sovranità della nazione Osage.

In generale, stanno aumentando le cause legali avviate da gruppi indigeni contro progetti che vanno dai parchi eolici ai cavi di trasmissione, fino alle miniere di litio, spinti dal timore che lo sviluppo verde possa comportare la perdita della propria terra.

Fonte : Today