Il bonus da 1.000 euro per l’acqua che fa anche risparmiare: come ottenerlo

Anche nel 2024 sarà disponibile il bonus acqua potabile. L’incentivo è stato prorogato dall’ultima manovra finanziaria e oltre all’agevolazione in sé, permette di risparmiare somme consistenti nell’arco dell’anno. Il bonus acqua è nato infatti per razionalizzare l’uso della risorsa e ridurre il consumo di contenitori di plastica. A febbraio 2024 sarà possibile inoltrare la domanda. 

Bonus acqua 2024: a chi spetta e a quanto ammonta

Per accedere al bonus acqua bisogna acquistare e installare sistemi di:

  • filtraggio;
  • mineralizzazione;
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.

Tutto deve essere finalizzato al “miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti”, si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per chi acquista uno di questi sistemi è previsto un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute, anche per l’installazione. L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Oltre alla detrazione, da effettuare in compensazione su F24, il bonus permette un corposo risparmio annuo perché di fatto elimina la necessità di dover comperare dell’acqua. 

Come richiedere e ottenere il bonus acqua 2024

Il totale delle spese va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra l’1 febbraio e il 28 febbraio 2024. C’è da rispettare una condizione fondamentale: le spese devono essere state sostenute nel 2023. Per richiedere il bonus acqua bisogna accedere alla propria area riservata nel sito dell’Agenzia e cercare la sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni. Alla voce “Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile” troverete il bonus acqua.

In alternativa, è possibile inviare la comunicazione dopo averla preparata seguendo le indicazioni della scheda informativa. In questo caso, prima del definitivo invio, i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità utilizzando il software reso disponibile dall’Agenzia delle entrate. C’è un altro passaggio da compiere: le informazioni sugli interventi andranno trasmesse in via telematica all’Enea.

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Fonte : Today