Antipolo, la Madonna dei migranti santuario internazionale

Alla presenza di 80 vescovi filippini la solenne liturgia con la proclamazione del titolo concesso dal Vaticano. Qui la Vergine è venerata come “Nostra Signora della pace e del buon viaggio”. Diventa il primo santuario internazionale nel sud-est asiatico e il terzo in tutto il Continente. 

Antipolo (AsiaNews) – La Chiesa cattolica delle Filippine ha vissuto ieri una giornata storica con la liturgia solenne della proclamazione della cattedrale di Antipolo come santuario internazionale. La chiesa custodisce un’antica statua delle Vergine, giunta qui dal Messico nel XVII secolo e venerata con il titolo di Nostra Signora della pace e del buon viaggio. Per questo è molto cara alla devozione dei migranti filippini in tutto il mondo.

Con il riconoscimento concesso dal Vaticano – che ha accolto una richiesta avanzata dalla Conferenza episcopale delle Filippine nel 2021 – la cattedrale di Antipolo è diventata il primo santuario internazionale delle Filippine e di tutto il Sud-est asiatico. Attualmente sono solo 3 i santuari internazionali dell’Asia e quello filippino è l’unico legato alla devozione mariana: gli altri due sono infatti la chiesa di San Tommaso nel Kerala e quella dei Martiri ad Haemi, in Corea del Sud.

La proclamazione del titolo di santuario internazionale è avvenuta ieri durante una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal nunzio apostolico, l’arcivescovo Charles John Brown, insieme al vescovo di Antipolo, mons. Ruperto Santos e altri 80 vescovi da tutto il Paese. Tra i tanti fedeli presenti anche la First Lady delel Filippine, Louise Araneta-Marcos.

Nella sua omelia, il nunzio ha sottolineato il significato di questo evento come testimonianza dell’”internazionalità della Chiesa cattolica filippina”, sottolineando il ruolo della Vergine di Antipolo per i migranti che pregano per la sicurezza nei loro viaggi. “Voi portate un dono al mondo e Nostra Signora qui ad Antipolo è davvero la madre di questo dono, perché quel dono è Gesù”, ha detto, collegando la diaspora dei filippini nell’evangelizzazione.

“Preghiamo e speriamo di essere una benedizione per tutti, di essere suoi canali di grazia e strumenti della bontà di Dio per gli altri”, ha detto da parte sua il vescovo Santos. “Questo sarà il nostro mandato e la nostra missione d’ora in poi, affinché questo sia un santuario di conversione, compassione e carità”, ha aggiunto invitando il santuario a stare a fianco soprattutto dei “vulnerabili e senza voce”.

La chiesa fu costruita nel 1632 come santuario per la Vergine di Antipolo, portata per la prima volta dal governatore generale Juan Niño de Tabora da Acapulco, in Messico. Nonostante i danni causati da ripetuti terremoti, il santuario è divenuto luogo di pellegrinaggio durante il periodo spagnolo. Anche il giovane Jose Rizal, l’eroe nazionale filippino, ricordava nei suoi diari di esservisi recato come pellegrino insieme a suo padre nel 1868.

Il titolo di Nostra Signora della pace associato al santuario si lega alle vicende dolorose vissute durante la Seconda Guerra mondiale, quando nel 1944 le truppe di occupazione giapponese lo trasformarono in un arsenale. Fu il sacrestano Procopio Ángeles a salvare l’immagine della Vergine nascondendola in una latta di benzina vuota sepolta sotto terra. Da lì poi sarebbe arrivata alla chiesa di Quiapo a Manila, scampando così ai bombardamenti americani. Ricostruita dopo la guerra la chiesa fu poi proclamata santuario nazionale nel 1954, per poi diventare la cattedrale quando nel 1983 venne istituita la diocesi di Antipolo.

Fonte : Asia