L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) sempre più nella bufera e anche l’Italia sospende i finanziamenti. Il sospetto che pesa come un macigno sull’organizzazione creato nel 1949 è che Hamas sia riuscita a infiltrarsi e 12 dipendenti (ora licenziati) dell’Unrwa sarebbero coinvolti nei terribili attacchi del 7 ottobre. Le conseguenze non si sono fatte attendere. Stati Uniti, Canada e Australia hanno deciso lo stop ai finanziamenti. Adesso anche l’Italia segue l’esempio.
Il Dipartimento di Stato americano si è detto “estremamente turbato” dalle accuse contro l’agenzia e ha “temporaneamente sospeso i finanziamenti aggiuntivi” in attesa che vengano prese in esame queste accuse “e i passi che le Nazioni Unite stanno adottando per affrontarle”.
Poco dopo il Canada ha mosso gli stessi passi annunciando che sospenderà temporaneamente il versamento di fondi all’Unrwa. Il governo di Ottawa ha ordinato una “pausa temporanea” nell’erogazione dei “fondi ulteriori” all’Unrwa, precisando che il Canada non smetterà di aiutare i civili palestinesi a Gaza.
Sulla stessa scia si è mossa l’Australia. “Sono molto preoccupanti le accuse di coinvolgimento di dipendenti dell’Unrwa nei terribili attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele”, scrive su X il ministro degli Esteri australiana Penny Wong, comunicando che l’Australia “sospenderà temporaneamente l’erogazione di fondi”.
Decisione identica per l’Italia. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Il Governo italiano ha sospeso finanziamenti Unrwa dopo l’atroce attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Paesi Alleati hanno recentemente preso stessa decisione. Siamo impegnati nell’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese, tutelando la sicurezza di Israele”.
I sospetti sull’agenzia Onu
Da settimane Israele sostiene che il personale dell’Unrwa ha avuto un ruolo negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Questa volta le accuse devono essere sostenute da prove circostanziate, poiché hanno portato al licenziamento di 12 membri dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, oltre a scatenare la dura reazione dei vertici del Palazzo di Vetro, ma anche di Washington e Bruxelles.
“Le autorità israeliane hanno fornito all’Unrwa informazioni sul presunto coinvolgimento di diversi dipendenti nei terribili attacchi del 7 ottobre – ha detto il commissario generale di Unrwa Philippe Lazzarini -. Per proteggere la capacità dell’agenzia di fornire assistenza umanitaria, ho preso la decisione di rescindere immediatamente i contratti di questi membri e di avviare un’indagine per stabilire senza indugio la verità. Qualsiasi dipendente coinvolto in atti di terrorismo sarà ritenuto responsabile, anche attraverso procedimenti penali”.
Israele intanto chiede che l’Unrwa “non sia parte del dopoguerra a Gaza”. La richiesta viene formalizzata dal ministro degli Esteri Israel Katz, aggiungendo che “lavorerà” per ottenere il sostegno bipartisan negli Usa, nell’Ue e in altre nazioni a livello globale a favore di questa politica volta a fermare le attività dell’Unrwa a Gaza.
Sul fronte opposto l’Olp (L’Organizzazione per la liberazione della Palestina) ha fatto appello ai Paesi che hanno congelato i finanziamenti all’Unrwa di rivedere la loro posizione, sostenendo che questa scelta “comporta un rischio politico e per gli aiuti”.
Chi finanzia l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi
L’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi è nata per portare avanti programmi di soccorso diretto e di lavoro per i rifugiati palestinesi. Ha iniziato a operare il 1 maggio 1950.
Viene finanziata quasi interamente da contributi volontari degli Stati membri delle Nazioni Unite. Riceve anche alcuni finanziamenti dal Bilancio ordinario delle Nazioni Unite, che vengono utilizzati principalmente per i costi del personale internazionale.
I servizi dell’agenzia comprendono istruzione, assistenza sanitaria, servizi sociali e di soccorso, infrastrutture e miglioramenti dei campi, microfinanza e assistenza di emergenza, anche in tempi di conflitto armato.
Quando l’Agenzia iniziò a operare nel 1950, rispondeva ai bisogni di circa 750.000 rifugiati palestinesi. Oggi secondo le cifre ufficiali circa 5,9 milioni di rifugiati palestinesi hanno diritto ai servizi dell’Unrwa.
Fonte : Today