Giorno della Memoria, il ricordo della Shoah e le tensioni per i cortei pro-Palestina

Oggi, 27 gennaio, è il Giorno della Memoria: il mondo ricorda l’orrore della Shoah. Il peso della ricorrenza quest’anno è ancora maggiore viste le immagini che giungono dal Medio Oriente con la sanguinosa guerra tra Israele e Hamas. 

“Assistiamo, nel mondo – ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, a un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini, persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah”. E ancora il monito del Presidente: “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra, sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato”.

Iniziative sono state organizzate ovunque per celebrare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, ma in un clima di tensione. Per ragioni di sicurezza le questure di diverse città hanno chiesto il rinvio dei cortei pro-Palestina programmati per oggi. Tra le città coinvolte ci sono Roma, Milano, Napoli e Cagliari. “È una questione che ci preoccupa abbastanza in questo momento al di là del merito delle manifestazioni perché in Italia, come sapete, rispettiamo il diritto di manifestare”, aveva detto la premier Giorgia Meloni. Nella circolare inviata ai questori, il Viminale ha avvertito che tenere i cortei nel Giorno della Memoria potrebbe fargli “assumere connotazioni lesive” dello “spirito commemorativo in favore delle vittime delle leggi razziali, nonché di condanna alla persecuzione del popolo ebraico”. Le manifestazioni “potrebbero determinare, anche in relazione all’attuale contesto conflittuale internazionale, il sorgere di tensioni”. 

L’associazione palestinesi d’Italia ha dato l’ok al rinvio a domani, domenica 28 gennaio. Alcuni gruppi, come i Giovani palestinesi, hanno invece confermato l’intenzione di scendere in piazza comunque: “La repressione non ci fermerà”. Resta, dunque, alta l’attenzione delle forze dell’ordine nelle aree in cui erano state annunciate le varie iniziative.

Fonte : Today