Dopo aver trascorso 33 anni in carcere con l’accusa di essere l’autore della strage di Sinnai dell’8 gennaio 1991, Beniamino Zuncheddu è stato dichiarato innocente. Nel processo di revisione, la Corte di Appello di Roma ha infatti chiesto e ottenuto l’assoluzione dell’ex allevatore 59enne, “per non aver commesso il fatto”.
La pista della faida tra pastori
Nel triplice omicidio noto come strage di Sinnai (Cagliari) erano stati uccisi tre pastori: Gesuino Fadda, 56 anni, il figlio Giuseppe, di 24, proprietari di un ovile, e il loro dipendente Ignazio Pusceddu, 55enne. Nell’agguato a colpi di pistola rimase inoltre ferito il genero di Fadda, Luigi Pinna, 29 anni.
Secondo gli investigatori il delitto sarebbe stato connesso ad una faida tra famiglie di pastori: all’epoca c’erano infatti stati forti contrasti tra la famiglia Fadda e gli Zuncheddu, culminati anche nell’uccisione di alcuni capi di bestiame. A rivelarsi chiave nella condanna all’ergastolo di Zuncheddu fu la testimonianza del sopravvissuto, Luigi Pinna, il quale in un primo momento dichiarò di non aver riconosciuto l’aggressore, ma successivamente cambiò versione e accusò l’allevatore 59enne.
Tre anni fa la Procura decise però di riaprire il processo, e dallo scorso 25 novembre Zuncheddu è in libertà: dopo anni di sit-in e manifestazioni – Burcei, il suo paese, non ha mai smesso di chiedere giustizia e verità – è stata accolta la sospensione della pena e nella serata di oggi, 26 gennaio, potrebbe arrivare la sentenza di assoluzione.
Il ruolo del poliziotto che “influenzò il testimone”
Per anni la difesa di Zuncheddu ha affermato che Pinna – il “supertestimone” – nella fase delle indagini preliminari fosse stato influenzato dall’agente di polizia Mario Uda. Quest’ultimo infatti avrebbe mostrato a Pinna, prima che fosse interrogato, una foto di Zuncheddu, additandolo come l’autore della strage.
Nell’udienza dello scorso 12 dicembre si è svolto il confronto tra Mario Uda e Luigi Pinna: “È lui che mi ha mostrato la foto di Zuncheddu”, ha dichiarato il testimone. Il poliziotto ha negato, ma il faccia a faccia in aula ha rappresentato un momento chiave della vicenda processuale che oggi è culminata con l’assoluzione dell’imputato.
“Per me è la fine di un incubo”: ha detto Beniamino Zuncheddu, dopo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Roma che lo ha assolto questa sera, venerdì 26 gennaio, nel corso del processo di revisione per la strage di Cuili is Coccus a Sinnai, in Sardegna, in cui furono uccisi tre pastori nel 1991. Alla fine dell’udienza la decisione e’ stata salutata dagli applausi dei presenti. Zuncheddu, 59 anni, e’ stato assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Fonte : Today