In attesa di capire chi ci guadagnerà dal punto di vista politico, le prossime elezioni europee, amministrative e, nel caso di Basilicata, Piemonte e Umbria, regionali – accorpate nel fine settimana dell’8 e del 9 giugno – regalano già una certezza. A incassare di più rispetto al passato saranno scrutatori e presidenti di seggio.
Come riporta Il Sole 24 Ore, oltre a stabilire la data del voto, a ripristinare la norma che elimina i limiti temporali per i sindaci nei comuni fino a cinquemila abitanti e alzare da due a tre mandati quelli per i primi cittadini dei comuni fino a 15mila, il decreto elezioni approvato dal Consiglio dei ministri dello scorso 25 gennaio introduce ghiotte novità per chi dovesse essere interessato a lavorare nelle sezioni.
Aumentando la fascia temporale in cui per i cittadini sarà possibile votare e prevedendo l’afflusso alle urne anche di sabato dalle 14 alle 22 (la domenica i seggi saranno aperti dalla mattina), il decreto ha aumentato i compensi a forfait del 30%: da 120 a 136 euro per gli scrutatori, da 150 a 195 euro per i presidenti. Nelle intenzioni dell’esecutivo, questo provvedimento dovrebbe servire a far sì che più persone si offrano per occupare ruoli fondamentali per l’appuntamento elettorale. Come sottolinea il quotidiano economico, la partecipazione in questo senso della cittadinanza è diminuita in proporzione al calo dell’affluenza al voto degli ultimi anni.
A confermare e a motivare la scelta è stato, nella conferenza stampa convocata al termine della seduta del Consiglio dei ministri, lo stesso titolare del dicastero dell’Interno Matteo Piantedosi. “È previsto – ha spiegato l’ex prefetto, tra le altre, di Roma e Bologna – un incremento del gettone di presenza per il personale ai seggi”, la cui motivazione principale risiede proprio nel fatto che “stiamo registrando negli anni – ha proseguito – una scarsa attrattività di questa funzione e una sempre minore partecipazione”.
Fonte : Wired