India in Argentina alla ricerca di litio (per slegarsi dalla Cina)

Nonostante le recenti scoperte di giacimenti in Kashmir, Delhi resta legata a Pechino per l’approvvigionamento di minerali. La settimana scorsa è stato concluso un accordo per l’esplorazione e lo svliluppo di cinque blocchi a Catamarca, un’intesa che potrebbe aprire le porte ad altre forme di cooperazione.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – La settimana scorsa l’India ha siglato un accordo per l’esplorazione e lo sviluppo di cinque giacimenti di litio a Catamarca, in Argentina, un progetto per il quale investirà circa 2 miliardi di rupie nei prossimi cinque anni. Si tratta della seconda intesa firmata a livello internazionale per l’approvvigionamento di minerali critici dopo una partnership con l’Australia nel 2022, in linea con gli obiettivi di Delhi di diventare entro il 2070 un polo produttivo di auto elettriche. 

Nonostante il presidente argentino di estrema destra Javier Milei, eletto a inizio dicembre, abbia quindi deciso di non aderire ai BRICS – il blocco di Paesi formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – a causa delle presenza cinese (in campagna elettorale Milei aveva detto che non avrebbe mai fatto affari con un governo comunista), l’Argentina rafforzerà comunque i legami bilaterali con i singoli Paesi che compongono il gruppo, con l’obiettivo di aumentare il commercio e gli investimenti internazionali – e magari risollevare l’economia argentina.

L’accordo per lo sfruttamento dei giacimenti di litio è stato finalizzato tra l’indiana Khanij Bidesh India Ltd (Kabil) – una joint venture creata per identificazione, l’acquisizione, la lavorazione e l’utilizzo commerciale di minerali strategici in località d’oltremare – e la Catamarca Minera Y Energética Sociedad Del Estado (Camyen), compagnia mineraria ed energetica di proprietà statale. 

Si tratta di “una pietra miliare molto importante”, ha commentato l’ambasciatore argentino a New Delhi, Hugo Javier Gobbi: “È un grande passo in questo processo in corso, la produzione di litio in Argentina collegherebbe entrambe le economie per molto tempo perché, si sa, i progetti minerari di solito collegano le economie per 20 o 30 anni. Non si fanno grandi investimenti solo per un breve periodo di tempo. E questo arricchirà le relazioni bilaterali in modo molto significativo”.

L’Argentina detiene il 21% delle riserve mondiali di litio (98 milioni di tonnellate), i cui giacimenti sono concentrati in quello che viene chiamato il “Triangolo del litio” e che comprende anche Cile e Bolivia, altri due Paesi sudamericani con cui l’India aveva avviato i colloqui per l’estrazione mineraria.

Al momento, infatti, nonostante le recenti scoperte di giacimenti di litio nella regione del Kashmir, l’India si affida totalmente alle importazioni, che sono per il 95% garantite dalla Cina e da Hong Kong, soggetti da cui Delhi non vuole essere dipendente. Secondo i dati del Ministero del commercio e dell’industria, le importazioni indiane di litio sono costate circa 3 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2023, segnando un aumento del 58% rispetto all’anno precedente.

Ma i rapporti tra India e Argentina non si fermano all’estrazione mineraria: l’ambasciatore Gobbi ha ricordato il sostegno indiano alla questione delle isole Malvine – territorio che appartiene ancora alla Gran Bretagna, ma rivendicato dall’Argentina – e ha risposto a una domanda riguardo l’acquisto dei caccia leggeri Tejas, di totale produzione indiana, a cui Buenos Aires pareva inizialmente interessata ma per i quali non ha poi concluso l’acquisto: “Le conversazioni erano iniziate e si sono poi sviluppate in molti altri campi, come per esempio nel settore degli elicotteri, in cui l’Argentina ha stipulato un contratto con l’India”, ha spiegato l’ambasciatore. Lo scorso anno il governo indiano, che negli ultimi anni ha cercato di promuovere attivamente le esportazioni indiane nel campo militare, aveva detto che sei Paesi, tra cui l’Argentina, erano interessati all’acquisto dei jet, ma, nonostante le pressioni di Delhi, Buenos Aires ha preferito virare sugli F-16 americani. 

Tuttavia, ha poi specificato Gobbi, la porta resta aperta per future collaborazioni tra i due Paesi, entrambi parte del cosiddetto Sud globale di cui l’India vorrebbe porsi alla guida: “Abbiamo fatto molti progressi e spero che questo processo prosegua, si diversifichi e aggiunga molte altre aree di cooperazione in materia di difesa. Abbiamo aperto qui un ufficio militare che è stato di grande aiuto per lo sviluppo dell’agenda. Le prospettive tra i due Paesi di continuare a sviluppare l’agenda della difesa sono molto, molto buone”, ha aggiunto.

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Fonte : Asia