The Smile, com’è il nuovo album Wall of Eyes

Ci sono più dialoghi incrociati fra i tre; ognuno ha ampliato una visuale differente: Yorke sulla voce ha provato strade più coraggiose; Greenwood si è lanciato in intrecci sonori reiterati fra afro beat, blues e psichedelia con maggior vigore e Tom Skinner ha spinto ancor di più le sue ritmiche circolari e sincopate. Under Our Pillows scivola veloce ma è su Friend Of A Friend che ci si sofferma soprattutto sulla centralità del pianoforte che vuoi o non vuoi, anche se Thom e Jonny negano, qualcosa che passa da Lennon e McCartney emerge. D’altra parte hanno scelto di registrarlo negli studi di Abbey Road tanto cari ai Beatles. Scelta vincente, perlomeno nelle ispirazioni. I Quit sfila via lasciando meno a un primo ascolto, ma Bending Hectic è l’estasi totale di otto minuti incredibili, insperati e inaspettati che deflagrano rumorosi prima dell’uscita di scena con Know Me. Era delicato quanto pericoloso un nuovo lavoro a così poco tempo di distanza per il gruppo The Smile, ma Thom Yorke, Jonny Greenwood e Tom Skinner non lasciano nulla al caso. Sono più liberi, leggeri, sciolgono le redini e mettono da parte le loro radici per cercarne di nuove. Ora le hanno trovate.

Fonte : Wired