Che fine ha fatto Michael Cimino? Tornato sulla bocca di tutti in questi giorni grazie al ritorno nelle sale italiane de Il cacciatore, ridistribuito da Lucky Red, molti nuovi spettatori e fan sono curiosi di conoscere uno dei nomi meno noti della sua generazione.
I primi nomi a saltar fuori quando si parla di New Hollywood sono quasi sempre Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, Robert Altman, Martin Scorsese, Woody Allen, Walter Hill, Arthur Penn, Alan J. Pakula, Bob Rafaelson e tanti tanti altri, ma questo perché, effettivamente, Michael Cimino a fatto sempre parte di una categoria a sé, per certi versi (di megalomania produttiva) paragonabile solo a Coppola ma per altri molto distante anche dal collega regista de La conversazione, Il padrino e Apocalypse Now.
Poeta maledetto per antonomasia, scontroso, bellicoso e recluso, Michael Cimino ha sempre vissuto fuori dagli schemi di Hollywood, che infatti alla prima occasione utile (il flop commerciale de I cancelli del cielo) lo ha immediatamente abbandonato. La stampa americana gli ha remato contro dal minuto zero, definendolo di volta in volta e di film in film in maniera diversa per attaccarlo: omofobo per Una calibro 20 per lo specialista, fascista per Il Cacciatore, comunista per I cancelli del cielo, razzista per L’anno del dragone, falso revisionista per Il siciliano, sostenitore della violenza domestica per Ore disperate e infine, per il suo ultimo film, il poetico e straziante Verso il sole, il cineasta fu additato di parteggiare per la cultura new age ai danni della scienza.
Il XXI secolo gli ha portato un po’ di pace da un punto di vista critico, con i suoi film fortunatamente rivalutati e un grande interesse sorto intorno ai tantissimi progetti mai realizzati, eppure la stampa hollywoodiana più legata al gossip non lo ha mai mollato: complice anche la reticenza ad apparire in pubblico, i giornali iniziarono a parlare di un’ipotetica operazione di cambio di sesso, in un momento storico – molto diverso da quello di oggi – in cui la cosa era ancora vista come un difetto.
Michael Cimino morì il 2 luglio 2016, a 77 anni: fu trovato, da solo nella sua casa di Beverly Hills, un paio di giorni il decesso, quando la polizia si recò sul luogo su richiesta degli amici che ne avevano perso le tracce. Oltre al cortometraggio per il film collettivo Chacun son cinema, l’ultima immagine regalata al cinema è quella di Verso il sole, quando il protagonista scompare in dissolvenza davanti al lago dei suoi antenati: un finale che oggi pare profetico per la vita privata del suo autore.
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Fonte : Everyeye