Un’alternativa vegana ai formaggi. Plant-based, per essere precisi. Una mozzarella e un formaggio spalmabile che di latte non hanno traccia, ma di mandorle sì. Un lavoro di due anni, che ha attirato l’attenzione di due imprenditori dell’ingredientistica: Francesco Mutti e Giampaolo Cagnin. Insieme i due imprenditori hanno guidato un seed round da 5 milioni, chiudendo di fatto un anno speciale. La società di cui parliamo si chiama Dreamfarm.
È una startup parmense che lavora allo sviluppo e alla commercializzazione di alternative plant-based ai formaggi. Basata a Sala Baganza, nei pressi di Parma, è stata fondata nel 2021 da Maddalena Zanoni, con un passato nella consulenza, e Mattia Sandei, tecnologo alimentare, attivo nel settore dell’ingredientistica.
Gusto e prezzo accessibile
“Hanno iniziato a lavorare insieme – racconta il ceo dell’azienda Giovanni Menozzi – dopo aver constatato che nel settore dei prodotti a base vegetale il mondo dei formaggi era un po’ indietro rispetto ad esempio allo yogurt. C’era un “vulnus” – così lo definisce il manager – che andava colmato.
Le soluzioni poi – aggiunge – che si trovano a oggi scaffali dei supermercati o anche nel mondo Ho.re.ca – acronimo che sta per hotellerie-restaurant-café – e delle pizzerie sono tutte soluzioni che hanno tantissimi ingredienti, nutrizionalmente non sono sani e spesso neanche buoni. Quindi ci siamo impegnati perché nella categoria delle alternative vegetali del formaggio ci fosse qualcosa di nutrizionalmente buono e ad un prezzo anche accessibile per il consumatore”.
Il seed round da 5 milioni
Il 2023 è stato l’anno delle prime risposte per il team di Dreamfarm. Dopo due anni di ricerca e sviluppo, a maggio sono usciti sul mercato con i primi due prodotti: un formaggio spalmabile e una mozzarella vegana. Due prodotti nati da un processo produttivo brevettato, creato partendo dalla fermentazione della mandorla tramite colture selezionate proprietarie.
A novembre la società ha chiuso un round da 5 milioni di euro, guidato da Francesco Mutti, ceo e proprietario dell’azienda di trasformazione, “che ha investito a titolo personale», e Giampaolo Cagnin, imprenditore dell’ingrentiestica b2b, «con due exit alle spalle, Campus ed Hi-Food». Entrambi hanno visto «un trend in crescita nel mondo plant based e hanno riconosciuto le competenze commerciali e tecnologiche di Maddalena e Mattia nel riuscire a fare questo tipo di di prodotti, andando incontro a un trend che non è solo plant based, ma è plant based buono e sano a livello di di ingredienti”.
Il procedimento di lavorazione
Dreamfarm nasce come società “di ricerca e sviluppo. Partiamo dalla frutta secca, in particolare dalle mandorle, (ma anche l’anacardo, per alcune ricette) che viene fatta fermentare per 12 ore”. Dopo questo lasso di tempo “si crea una sorta di impasto che viene lavorato con gli stessi strumenti di un caseificio vaccino”, al punto che “si passa da un prodotto marrone e dal sapore di mandorla ad un altro dal sapore lattoso e bianco”.
I mercati esteri
L’obiettivo? “Ampliare la gamma di prodotti e creare un intero portfolio di formaggi” ma soprattutto aggredire i mercati esteri. “Belgio e l’Olanda sono molto recettivi su questo tipo di prodotti. Certo – sottolinea Giovanni Menozzi – siamo solo all’inizio ma abbiamo messo delle buone basi e costruito un impianto produttivo che ci permetterà di servire i nuovi mercati senza affidare la produzione in conto terzi”.
Fonte : Repubblica