Che fine ha fatto il bonus tv per chi paga il canone Rai

Ma che fine ha fatto il bonus rottamazione tv per chi è in regola con il pagamento del canone? L’agevolazione economica pensata per incentivare il ricambio degli apparecchi televisivi e promuovere il corretto smaltimento dei vecchi dispositivi non è stata prorogata, ma non è escluso che possa essere reintrodotta anche per quest’anno. Prima dell’approvazione dell’ultima legge di bilancio, si era parlato di uno stanziamento di 90 milioni di euro da destinare proprio al bonus rottamazione tv nel 2024. Poi però l’incentivo non è stato rinnovato, per il momento.

Cosa sappiamo sul bonus rottamazione tv nel 2024

Lo scorso anno il governo Meloni aveva inserito la proroga di questa misura all’interno di una bozza di un provvedimento che il ministero delle imprese e del made in Italy aveva predisposto per sostenere il settore delle telecomunicazioni. Si trattava di un testo provvisorio e quindi suscettibile di modifiche, ma intanto si parlava di un possibile stanziamento di circa 90 milioni di euro. Soldi che avrebbero permesso la riattivazione dell’incentivo anche per quest’anno. “Abbiamo richiesto al Mef il rifinanziamento della misura perché riteniamo indispensabile assicurare ai cittadini la continuità di uno strumento che ha funzionato per agevolare questo delicato passaggio tecnologico”, aveva detto il ministro delle imprese Adolfo Urso.

L’agevolazione però non è stata ancora rifinanziata. I fondi per il “vecchio” bonus rottamazione tv, insieme a quelli per l’erogazione del bonus decoder, si sono esauriti a novembre 2022. In una vecchia comunicazione sul sito del ministero delle imprese e del made in Italy si legge che lo stanziamento complessivo previsto per il fondo unico del bonus rottamazione tv e bonus tv-decoder è pari a circa 250 milioni di euro, e che “l’incentivo sarà disponibile fino al 31 dicembre 2022 o all’esaurimento delle risorse stanziate”. Soldi che, come detto, non sono più disponibili.

Di conseguenza, la piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia delle entrate per ricevere l’autorizzazione al rilascio del bonus non è più attiva da mesi. Il bonus per la rottamazione dei vecchi televisori, con un conseguente contributo statale per l’acquisto di apparecchi televisivi di nuova generazione, potrebbe essere riattivato dal 2024? L’intenzione del governo c’è, ma è ancora presto per le certezze, e al momento il condizionale è d’obbligo.

Come funziona(va) il bonus tv

Fatto sta che, inizialmente, questa agevolazione prevedeva uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto di un televisore nuovo, praticato dal venditore e fino a un massimo di 100 euro, per coloro che provvedevano alla dismissione del vecchio dispositivo attraverso una procedura di smaltimento appropriata. Il bonus rottamazione tv è stato introdotto per la prima volta nella manovra del 2021 ed erogato sotto forma di contributo agli acquirenti di televisori di nuova generazione, a condizione che si occupassero della corretta rottamazione dei dispositivi obsoleti, attraverso lo smaltimento appropriato dei rifiuti elettronici, in un’ottica di tutela dell’ambiente.

Come si legge sul sito dell’Agenzia delle entrate, questi erano i requisiti per accedere all’ultima versione dell’agevolazione: oltre alla residenza in Italia, l’apparecchio televisivo da smaltire doveva essere stato acquistato prima del 22 dicembre 2018 e la consegna doveva essere effettuata presso il rivenditore o in un centro comunale di raccolta. Era inoltre necessaria la titolarità di un contratto elettrico su cui fosse addebitato il canone tv o il pagamento dello stesso tributo tramite modello F24 o, in alternativa, l’esenzione dal pagamento del canone tv prevista per i cittadini di età pari o superiore ai 75 anni a basso reddito.

Acquisita la documentazione, il venditore registrato, avvalendosi del servizio telematico messo a disposizione nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia, trasmetteva una comunicazione telematica contenente alcune informazioni, tra cui il codice fiscale e gli estremi del documento d’identità dell’acquirente, i dati identificativi dell’apparecchio e il prezzo finale di vendita. Il venditore poteva recuperare lo sconto praticato mediante un credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione con modello F24, che doveva essere presentato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.

Nel 2022, inoltre, era stato fatto anche un passo in più grazie all’erogazione del bonus decoder “a casa”: una misura che prevedeva la consegna gratuita, direttamente al domicilio, di un decoder di nuova generazione per cittadini di età pari o superiore ai 70 anni, titolari di un trattamento pensionistico non superiore a 20mila euro annui.

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Fonte : Today