Nuovo piano industriale di Hera, 4,4 miliardi di investimenti al 2027

Il gruppo bolognese Hera, quotato alla borsa di Milano e attivo nella fornitura di energia elettrica, di gas, acqua e nei servizi ambientali e idrici, ha presentato il nuovo piano industriale che ha un orizzonte al 2027. Un piano che gira intorno a 4,4 miliardi di euro di nuovi investimenti totali che avranno come destinazione non solo lo sviluppo industriale del gruppo ma anche progetti di sostenibilità e irrobustimento delle infrastrutture “per garantire qualità e continuità dei servizi”, come ha spiegato il presidente della società Cristian Fabbri.

Nel 2027 margine operativo lordo di 1,65 miliardi

Scendendo ai numeri di previsione, Hera conta di raggiungere nel 2027 un margine operativo lordo (ebitda) di 1,65 miliardi di euro, ovvero il 28% in più di quanto raggiunto nel 2022 e il 10% in più di quanto dovrebbe essere raggiunto nel 2023. Crescerà anche il beneficio per gli azionisti, che avranno maggiori dividendi fino a raggiungere 0,16 euro per azione a fine piano dai 0,125 euro distribuiti sugli utili del 2022. La crescita del dividendo sarà del 28% nell’orizzonte del piano. I vertici dell’azienda hanno assicurato che la mole di investimenti non peserà eccessivamente sul debito finanziario del gruppo, che dovrebbe restare inferiore alle tre volte l’ebitda per tutto il piano. Ovvero sotto una soglia che non dovrebbe mettere Hera in condizioni di tensione finanziaria.

Scendendo più nello specifico degli investimenti, è previsto che il 30% del totale sarà destinato alla continua digitalizzazione e innovazione delle infrastrutture mentre il 40% a renderle più resistenti ai cambiamenti climatici. La direzione presa dagli investimenti contribuirà a far crescere la quota di ebitda a “valore condiviso” generato dall’azienda, che dovrebbe salire al 64% del totale dal 50% attuale. Il valore condiviso è un rilevamento introdotto da Hera per misurare quanta parte del margine operativo lordo del gruppo è generato da attività in linea con le priorità dell’Agenda globale per il clima dell’Onu. Ovvero sostenibili ed ecologiche.

“A livello di business” ha spiegato Orazio Iacono, “nel prossimo quinquennio si evidenzia l’importante contributo alla crescita dei risultati di gruppo di tutte le attività e in particolare della filiera ambiente, grazie a una strategia che fa leva su un portafoglio di servizi global waste (gestione dei rifiuti, ndr) che rafforzeranno ulteriormente la nostra leadership nel mercato, e della filiera reti, che vedrà un importante piano di investimenti per accompagnare i territori verso la transizione verde”.

Fonte : Today