Le criptovalute sono ancora necessarie?

Andreas Antonopoulos, tra i massimi esperti e divulgatore di Bitcoin, qualche anno fa a Londra tenne una conferenza parlando di quanto BTC (Bitcoin ndr) possa aiutare miliardi dei cosiddetti “underbanked” ad avere la propria autonomia finanziaria.

Il fattore di inclusione finanziaria sta diminuendo con gli anni: da oltre 7 miliardi di underbanked che si avevano nel 2019, ora siamo a meno di 3 miliardi anche grazie al fatto che Bitcoin e le criptovalute possono offrire un accesso finanziario a persone che altrimenti non avrebbero l’opportunità di partecipare al sistema bancario tradizionale. E questo è particolarmente rilevante in regioni del mondo con un accesso limitato ai servizi finanziari. 

Spesso e volentieri noi cittadini europei, o comunque abitanti in territori di matrice occidentale, non ci ricordiamo quanto siamo privilegiati. A riprova di questo, un recente sondaggio effettuato dall’exchange crypto Bitget conferma che gli italiani vedono per lo più Bitcoin come un mero asset di investimento.

Infatti, tipicamente non abbiamo problemi ad aprire un conto in banca, non abbiamo grossi problemi di censura, non viviamo in regimi totalitari, motivi per i quali abbiamo ridotto Bitcoin solo ad un asset in cui investire.

Ma la sua decentralizzazione e sicurezza, dovute alla tecnologia blockchain, impediscono  la manipolazione e il controllo centralizzato da parte di un’entità o governo e questi diventano elementi fondamentali per popolazioni costrette ad esempio a vivere sotto governi dittatoriali.

Un altro aspetto interessante e utile è rappresentato dal fatto che le criptovalute hanno il potenziale di semplificare i trasferimenti internazionali offrendo diverse vantaggi rispetto ai metodi tradizionali. Innanzitutto, l’eliminazione delle frontiere geografiche e degli intermediari finanziari consente trasferimenti più rapidi ed efficienti. I tempi di elaborazione delle transazioni sono ridotti al minimo, specialmente quando si utilizzano blockchain con conferme rapide.

Inoltre, le criptovalute riducono i costi associati alle transazioni internazionali. Poiché non coinvolgono istituzioni finanziarie tradizionali, come banche e intermediari di pagamento, le commissioni sono generalmente inferiori. Ciò può essere particolarmente vantaggioso per le persone che inviano denaro attraverso confini internazionali, consentendo loro di risparmiare su commissioni e tassi di cambio sfavorevoli. 

Un caso d’uso comune è rappresentato dai lavoratori migranti che inviano denaro ai propri Paesi d’origine. Utilizzando criptovalute, si possono evitare i costi elevati associati ai servizi di trasferimento tradizionali e beneficiare di trasferimenti più veloci. 

Altri esempi includono il commercio internazionale, in cui le criptovalute possono semplificare gli accordi finanziari tra aziende di Paesi diversi, e il crowdfunding in crypto (ICO, IDO, launchpad, ecc…) a livello globale, in cui i finanziatori possono contribuire utilizzando criptovalute senza problemi legati ai confini nazionali. 

Infine, un altro aspetto da non sottovalutare è che le criptovalute offrono un maggiore livello di privacy rispetto alle transazioni tradizionali, principalmente grazie alla tecnologia blockchain e alla caratteristica di pseudonimato. Mentre le transazioni tradizionali possono essere tracciate attraverso istituzioni finanziarie centrali, le criptovalute utilizzano la crittografia per garantire l’anonimato degli utenti. Ad esempio, Bitcoin utilizza indirizzi pseudonimi, che non sono direttamente associati all’identità dell’utente.

È comunque importante notare che il livello di privacy varia tra le diverse criptovalute. Alcune, come Monero e Zcash, sono progettate specificamente per offrire un livello più elevato di anonimato e fungibilità delle monete, rendendo più difficile tracciare l’origine e la destinazione delle transazioni.

Un esempio pratico è rappresentato dalle transazioni aziendali. Utilizzando criptovalute con un focus sulla privacy, le aziende possono proteggere informazioni sensibili, come i dettagli delle transazioni, da potenziali concorrenti o terze parti. Allo stesso modo, gli individui possono beneficiare della privacy nelle transazioni personali, evitando di divulgare informazioni finanziarie sensibili durante i pagamenti online.

Fonte : Repubblica