Due mesi di tregua per la liberazione degli ostaggi. Questa la proposta che Israele avrebbe presentato ad Hamas, attraverso la mediazione del Qatar e dell’Egitto. Se la trattativa andasse in porto sarebbe il periodo di cessate il fuoco più lungo che Israele ha offerto dall’inizio della guerra.
Hamas però dal canto suo smentisce Israele. Un portavoce di Hamas in Libano, Walid Kilani, all’agenzia di stampa turca Anadolu ha detto di non avere “ricevuto ufficialmente” alcuna proposta di tregua. Per Hamas, ha ricordato, “la condizione principale per un accordo è un cessate il fuoco totale e completo, non temporaneo”. Solo se questa condizione verrà raggiunta ci potranno essere colloqui sugli ostaggi, ha spiegato Kilani.
Le tre fasi della tregua proposta da Israele
La proposta di accordo prevederebbe il rilascio di tutti gli ostaggi vivi e la restituzione dei corpi degli ostaggi morti in più fasi. Prima donne, uomini di oltre 60 anni e ostaggi in condizioni mediche critiche. Poi le donne soldato, gli uomini sotto i 60 anni non militari, poi dei soldati e infine dei corpi degli ostaggi. Israele e Hamas dovranno poi accordarsi su quanti prigionieri palestinesi dovranno essere rilasciati per ciascun ostaggio israeliano, a seconda della categoria, e poi si dovrebbero svolgere negoziati separati sui nomi dei prigionieri. Israele inoltre ridistribuirebbe le forze di difesa in modo che alcune vengano spostate dai principali centri abitati dell’enclave, consentendo un graduale ritorno dei civili palestinesi nella città di Gaza e nel nord della Striscia.
La mossa di Israele è influenzata da un fatto: la protesta delle famiglie degli ostaggi è diventata di giorno in giorno più forte ed è arrivata fin dentro il Parlamento. La popolazione chiede al governo di Benyamin Netanyahu di fare di più per riportare a casa i rapiti”. Un gruppo di parenti, senza che i commessi riuscissero a trattenerli, ha fatto irruzione durante la seduta della commissione Finanze della Knesset interrompendone i lavori. “Ci ascolterete, non c’è più commissione, né Knesset, c’è un solo argomento di cui vi dovete occupare. Non vi siederete qui mentre loro stanno morendo lì”, hanno gridato i manifestanti rivolgendosi ai deputati.
Fonte : Today