I migliori robot aspirapolvere per far splendere casa senza muovere un dito

(Ultimo aggiornamento: gennaio 2024)

Orientarsi tra decine e decine di robot aspirapolvere per dotarsi del gadget più adatto alle proprie esigenze è una missione sempre più ardua. Meglio puntare sugli ultimi usciti o affidarsi alle vecchie glorie? E quanto è necessario spendere per poter affidare pavimenti e tappeti a robot che promettono pulizie automatiche al 100%?

La buona notizia è che i robot aspirapolvere che popolano il mercato, sebbene a prima vista possano sembrare molto simili tra loro, hanno caratteristiche così specifiche da permettere a chiunque di trovare il modello perfetto. Ci sono quelli capaci di orientarsi al meglio anche in spazi angusti, quelli in grado di ripulire bene anche i tappeti pieni di peli di animali domestici, quelli che si svuotano da soli presso la stazione di ricarica e anche modelli che coniugano la funzione di robot aspirapolvere a quella di lavapavimenti. Ecco allora la nostra guida per capire le differenze tra un modello e l’altro e trovare quello più adatto alle proprie esigenze tra quelli presenti nella nostra selezione pensata per portarsi a casa, comunque vada, uno dei migliori prodotti sul mercato.

Cosa cercare nei robot aspirapolvere

Quelle che riportiamo di seguito sono le caratteristiche base di cui tenere conto quando si sceglie un robot aspirapolvere. Alcune di queste accomunano tutti i modelli, altre invece sono presenti solo in alcuni, determinando spesso una differenza di prezzo importante. Questo è il caso della stazione di svuotamento, ma anche della funzione lavapavimenti che andiamo ad approfondire di seguito insieme ad altri parametri verificabili in tutti i robot aspirapolvere, come ad esempio la capienza del serbatoio della polvere o la potenza di aspirazione.

  • Funzione lavapavimenti: la gran parte dei robot aspirapolvere di ultima generazione sono anche lavapavimenti automatici. Una volta completata l’aspirazione, la macchina procede in autonomia con le operazioni di lavaggio delle superfici grazie a panni in microfibra imbevuti d’acqua e detergenti specifici. Le principali differenze tra un robot aspirapolvere lavapavimenti e l’altro si giocano su due parametri: la capienza dei serbatoi dedicati alle acque pulite e alle acque sporche (che rivelano la superficie che la macchina è in grado di pulire) e i programmi di lavaggio, utili a capire se siamo di fronte a una lavapavimenti basica o avanzata.
  • Navigazione automatica: i modelli più basici (e più datati) sono dotati della sola tecnologia di navigazione casuale che prevede un movimento continuo e non ottimizzato che si interrompe e reindirizza in presenza di ostacoli. Un buon upgrade è offerto dalla navigazione a sensori che individuano un ostacolo prima di incontrarlo prevenendo ogni urto, ma è la navigazione con mappatura a garantire una pulizia intelligente e ottimizzata. Diffusamente presente anche nei modelli di fascia media, la mappatura degli ambienti memorizza tutti i perimetri degli ambienti, ostacoli compresi. Questa tecnologia consente una ottimale gestione da remoto, garantisce una buona pulizia degli ambienti e riduce il tempo di lavoro della macchina.
  • Lidar o vSlam: la mappatura di cui sopra può essere ottenuta attraverso due tecnologie differenti. La più diffusa utilizza i raggi lidar (Light Detection and Ranging) che sono raggi invisibili emessi dal sensore per mappare la stanza ruotando a 360°, mentre la più recente è la vslam (Visual Simultaneous Localization and Mapping), ovvero una videocamera montata nella parte superiore del robot e orientata verso l’alto che registra il perimetro ed eventuali ostacoli che rientrano nel suo campo visivo.
  • Stazione di svuotamento: alcuni robot aspirapolvere sono dotati di una colonna dove avviene lo svuotamento automatico del serbatoio della polvere. Capace di implementare l’autonomia della macchina, è generalmente presente solo nei robot aspirapolvere di fascia medio-alta.
  • Autonomia: tra le caratteristiche che incidono maggiormente sulla scelta di un robot aspirapolvere troviamo l’autonomia della batteria, importante soprattutto se si ha la necessità di coprire metrature importanti. Ma per leggere bene questo dato, è importante anche verificare il tempo di ricarica dal momento che le aspirapolvere robot con mappatura sono in grado di riprendere il percorso da dove era stato interrotto per rientrare alla stazione di ricarica.
  • Serbatoio: anche questo dato è importante per valutare l’autonomia di aspirazione, soprattutto in assenza di una stazione di svuotamento automatica. Il serbatoio va infatti svuotato manualmente e deve essere proporzionato alle dimensioni degli ambienti, ma anche alle esigenze di chi li abita. In presenza di diversi animali domestici ad esempio, sarà importante puntare a una buona capienza tenendo conto che comunemente i serbatoi contengono dai 150 ai 500 ml di polvere.
  • Potenza di aspirazione: questa caratteristica tecnica si misura in Pascal (pa) e si muove approssimativamente tra 1000 e i 5000. A parità di prezzo, è un dato che può guidarci nella scelta tra un robot aspirapolvere e l’altro.

Come li abbiamo scelti

I robot aspirapolvere che trovate in gallery sono divisi per categorie che ne evidenziano le caratteristiche vincenti per capire già a colpo d’occhio quale potrebbe essere il migliore di cui dotarsi. Troverete “il migliore per autonomia”, quello con “la migliore mappatura”, “il più potente”, “il più pet friendly”, “il migliore con sistema di lavaggio”, ma anche fasce di prezzo per tutte le tasche. Nella nostra selezione compaiono infatti i migliori modelli sotto i 500 euro, ma anche sotto i 100 e i 300 euro per stare in tutte le tasche a seconda del budget stanziato. Per chi punta a modelli più costosi, ci sono anche proposte dagli 800 ai 1200 euro, solitamente caratterizzate da funzioni avanzate come il sistema di svuotamento automatico nella base di ricarica o la lavapavimenti integrata. A proposito, abbiamo creato delle gallery a tema: i migliori robot lavapavimenti e tutti i migliori modelli con sistema di svuotamento automatico.


Fonte : Wired