Per l’omicidio di Alexandru i carabinieri hanno fermato un ragazzo di ventiquattro anni. Si tratta di una delle persone coinvolte nel delitto che si è consumato nella notte di sabato scorso 13 gennaio, quando il quattordicenne è stato raggiunto e ucciso a colpi di pistola alla fermata della metro Pantano. Gli spari sono stati esplosi da un’automobile che stava transitando in un parcheggio poco distante dal capolinea della linea C al confine fra l’omonimo Comune e la capitale.
I sospettati nel “gruppo rivale”
Non appena appreso quanto accaduto, i carabinieri della Compagnia di Frascati hanno aperto un fascicolo per cercare di rintracciare nel minor tempo possibile i responsabili del gesto. Si tratterebbe di una banda rivale a quella in cui si trovava il ragazzino, insieme al compagno della madre. I due gruppi si erano scontrati in un bar. È bastata un’occhiata per far scoppiare la rissa. “Gli ha chiesto che cazzo guardi? Poi c’è stata la rissa – ha raccontato il fratello del patrigno del quattordicenne – È gente pericolosa: gli basta un bicchiere per sparare. Ma come è possibile che andassero in giro armati?”, si è chiesto poi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, alcuni membri del gruppo che ha sparato apparterrebbero ad una nota famiglia di narcotrafficanti Sinti della zona. Il movente, dunque, sarebbe da ricercare nella rissa scattata nel bar e non nel debito di droga, come ipotizzato nelle prime ore di ricerche.
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Le indagini per rintracciare gli autori del gesto
Un ruolo centrale sembra l’abbiano avuto le videocamere dei circuiti di sorveglianza della zona della stazione, implementate proprio negli ultimi mesi. Dalle immagini si sarebbe vista la fuga dell’automobile che ha sparato. Gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità dei responsabili grazie ai video registrati. Fin dalla mattina dopo gli spari, i carabinieri si sono messi alla ricerca di 7 persone. “Probabilmente non volevano sparargli, ma soltanto spaventarli – crede lo zio del giovane – Ma adesso mio nipote non c’è più, senza un perché”. Cordoglio anche dal comune di Monte Compatri: “Siamo sgomenti, ma restiamo a disposizione delle autorità“, aveva dichiarato il primo cittadino, Francesco Ferri.
Fonte : Fanpage