Come farà Zhang a guadagnare con la cessione dell’Inter a Oaktree senza ripagare il prestito

Il prossimo maggio Steven Zhang dovrà rifinanziare il debito a Oaktree o cedere l’Inter al fondo americano. Ma comunque andrà a finire, per l’attuale presidente nerazzurro e per Suning sarà un successo, guadagnando svariate centinaia di milioni con l’opzione di restare ancora all’interno della società nerazzurra.

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C’è una data nell’universo interista che sta per incombere e che da tempo inquieta i sogni di milioni di tifosi nerazzurri: maggio 2024. E’ il termine dell’accordo stretto nel 2021 dall’attuale proprietario e presidente dell’Inter Steven Zhang e Oaktree, Fondo americano al quale ha chiesto un prestito da 275 milioni di euro, oggi salito a 380 e che dev’essere restituito. Pena la cessione del club. Letta così e ben sapendo le difficoltà finanziarie nerazzurre, appare una totale sconfitta da parte di Suning e l’inizio di un tunnel per la società, eppure non è così: il documento firmato ha in sé una clausola che permetterà a Zhang – qualora dovesse cedere l’Inter – di guadagnare svariati milioni o di restarne dentro, come socio azionista senza dover cercare ulteriori finanziatori esterni.

Dunque, chi fino ad oggi pensava che il destino nerazzurro nella primavera 2024 dovesse ricalcare di pari passo quello rossonero consumatosi nel doppio passaggio di proprietà avvenuto tra il 2016 e il 2018 si è sbagliato del tutto. In un documento, pubblico perché consultabile all’interno dalla Camera di Commercio di Hong Kong, svelato da Panorama, c’è infatti un elemento che permetterà all’attuale proprietario dell’Inter di usufruire di un paracadute economico di svariati milioni di euro, senza dover vendere “a zero” agli americani, per inadempienze finanziare. Proprio come accadde a Li con il fondo Elliott.

In pratica, nella sottoscrizione del prestito da Oaktree, pari a 275 milioni e oggi saliti per una cifra di indebitamento complessivo a 380 milioni – che prevede il rifinanziamento o la cessione del club entro il maggio 2024 – c’è una clausola specifica che tutelerà la famiglia Zhang, il “Security Agent” che obbligherà le parti a:

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richiedere il pagamento diretto da parte della Società di qualsiasi credito dovuto e pagabile che il Pignorante possa avere nei confronti della Società in relazione agli Attivi Pignorati; appropriarsi, o far appropriare da una persona designata, degli Attivi Pignorati al loro Valore Equo di Mercato. Per evitare dubbi, tale valutazione può essere effettuata prima o dopo che sia stata presa la decisione di appropriazione, nel qual caso il Valore Equo di Mercato degli Attivi Pignorati sarà valutato alla data dell’appropriazione.

Semplificando il concetto all’estremo, dunque, e riportandolo in “soldoni” significa semplicemente una cosa: Zhang potrebbe essere costretto a cedere l’Inter a Oaktree ma semplicemente per il valore reale con cui il club verrà stimato in quel preciso momento, di certo ben superiore al debito iniziale (270 milioni ora arrivati a 380). E l’eventuale eccedenza dovrà essere pagata a Suning, che verrà così liquidata con una cifra altissima, come si legge nel contratto:

le somme corrispondenti al valore degli Attivi Pignorati che eccedono l’importo delle Passività Garantite dovute e pagabili e derivanti dall’esecuzione del Pegno siano trasferite al Pignorante il prima possibile.

Entrando nel merito delle cifre, l’Inter oggi potrebbe avere un valore complessivo stimabile tra i 1.2 e i 1.3 milioni di euro. Il debito complessivo da pagare da parte di Zhang a Oaktree (380), in cui si inseriscono anche l’attuale esposizione finanziaria (attorno ai 750 milioni) sarebbe dunque inferiore a questa cifra, lasciando Suning a sua volta in credito attivo, in aggiunta ad altri milioni già in possesso di una delle controllanti dell’Inter (la Grand Tower) per una somma finale che si aggira attorno ai 200 milioni di euro.

Perché la cessione dell’Inter è differente da quella del Milan

Un aspetto completamente differente da quanto accadde al Milan tra il 2016 e il 2018 quando Silvio Berlusconi decise di discostarsi dalla società rossonera cedendone la proprietà. Lo fece trovando in Yonhhong Li l’acquirente, in un giro di acconti e saldi che attraverso diverse vicissitudini portarono l’imprenditore cinese a indebitarsi con il Gruppo Elliott fino a cedergli nel 2018 la società milanista.

Nello stesso iter attuale in cui si ritrova l’Inter ma con la differenza enorme per cui a suo tempo, il fondo americano prelevò il club a zero euro mentre in questo caso, Oaktree non potrà valersi della valutazione di quando il debito fu aperto ma dovrà fare i conti con il valore che l’Inter avrà nel maggio 2024. Verosimilmente più alto della somma da recuperare, obbligando gli americani a saldare la differenza a Zhang.

Cosa accadrà all’Inter e perché Zhang può restare nell’Inter

Dunque, cosa accadrà il prossimo maggio 2024? Di certo non verrà rifinanziato il debito di Zhang nei confronti di Oaktree, perché come detto non vi sarà necessità visto che nella peggiore delle ipotesi Suning se ne uscirà con svariati milioni in banca. Bisognerà aspettare la perizia – che, come inserito nel documento non potrà essere contestata – sul valore del club la prossima Primavera. Che, se dovesse arrivare a conquistare lo scudetto della seconda stella, avrebbe ulterior valore aggiunto. Per questo motivo, Zhang non ha alcuna fretta né motivazione di restare in ansia per quella data e potrebbe ritrovarsi ancora dentro all’Inter anche successivamente alla cessione agli americani. Infatti, la somma in eccedenza potrebbe essere riconvertita in azioni per cui Suning rientrerebbe come socio di minoranza.

E l’Inter? Nessun problema nemmeno per la società nerazzurra che si vedrebbe in mano al fondo americano, in quel caso nella medesima situazione avvenuta nel Milan con Elliott, che avrà tutti gli interessi a creare un circolo virtuoso finanziario per spostare l’attuale lancetta oggi fissa sul rosso, in attivo.

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Fonte : Fanpage