In cerca di una miccia: la mappa del neofascismo in Italia

“Le interrogazioni parlamentari, le polemiche, le richieste di identificazione e questo misero teatrino non potranno fermare il ricordo ed ogni 7 gennaio saremo in quel piazzale” è il commento netto di Casa Pound sulla polemica del momento: la commemorazione annuale della strage di Acca Larentia. 

I saluti romani che imbarazzano il governo

Ma se la massiccia presenza di saluti romani ha fatto indignare in molti, il dato è che il neofascismo in Italia non gode certo di cattiva salute. Abbiamo costruito una mappa con le maggiori organizzazioni che rivendicano l’esperienza del ventennio e un’infografica con tutte le maggiori aggressioni di stampo neofascista degli ultimi 5 anni da Nord a Sud. 

Intimidazioni, aggressioni e azioni dimostrative 

“Roma dovrà tremare, siamo riusciti a unire tutte le piazze in un’unica piazza. Roma scende a riprendersi la dignità contro i traditori della Patria, siamo il popolo: i giochi sono finiti”. È uno dei tanti messaggi diffusi su Telegram dai camerati di Forza Nuova alla vigilia di quello che, per il neofascismo nostrano è un vero e proprio spartiacque: la manifestazione contro il Green Pass del 9 ottobre 2021.

I vertici di Forza Nuova guidano il corteo della manifestazione nazionale verso la sede della Cgil. I militanti di estrema destra riescono così a sfondare l’ingresso e occupare l’edificio. Alla fine vengono arrestati in dodici: molti di loro oggi sono stati condannati. 

Ma il dato rimane: in più di 75 anni di storia repubblicana nessuno aveva assaltato la sede centrale di un sindacato. A essere toccati sono i nervi vivi del Paese e forse per la prima volta, dopo tanto, ci si accorge che il neofascismo non è un gioco. 

La lista delle provocazioni e delle violenze di matrice neofascista del resto non comincia nel 2021. E spesso sono finalizzate a fare pressioni sui palazzi del potere. È il caso, ad esempio, del blitz di Francesco Polacchi, militante di Casa Pound ed editore della Casa Editrice sovranista ”Altaforte”. Nel giugno 2017 con altri quindici militanti fa irruzione in consiglio comunale a Milano per protestare contro il sindaco Beppe Sala. La protesta termina all’esterno quando i militanti si scontrano con militanti antifascisti ferendone due. Polacchi viene condannato a un anno per lesioni personali nel 2020, ma la sentenza viene ribaltata dalla Cassazione nel 2022: il processo è da rifare. Polacchi è l’editore, tra gli altri, anche della biografia di Matteo Salvini. 

I gruppi che si dichiarano neofascisti si sono resi protagonisti in questi ultimi anni di varie azioni. Dalle aggressioni ai giornalisti de L’Espresso in occasione dell’anniversario della strage di Acca Larentia alle intimidazioni al giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, dalle violenze ai danni del deputato di Articolo Uno Arturo Scotto a quelle contro i gruppi di sinistra, la lista non è certo corta. 

L’allarme che parte da lontano 

Tutti i movimenti che si richiamano più esplicitamente al ventennio fascista (o addirittura al nazismo) e quelli che si definiscono ‘identitari’ o anti-mondialisti sembrano condividere un’ossessione: quella della contaminazione. La società multietnica e la modernità alterano una sorta di mitologica età dell’oro. In questo c’è una sostanziale continuità con l’estrema destra storica, compresa la ricerca di micce in grado di far esplodere una reazione popolare. 

È il caso del barbaro omicidio di Desiré Mariottini, la 16enne uccisa dopo essere stata ripetutamente stuprata nel Quartiere San Lorenzo di Roma nell’ottobre del 2018 da due immigrati nordafricani. Un delitto che scatena immediatamente un’ondata di riprovazione che l’estrema destra prova a capitalizzare con ronde e sit-in  arginate dalla netta opposizione di Anpi e antifascisti.

O è il caso di un altro orribile omicidio, quello di Pamela Mastropietro la diciottenne romana violentata e uccisa brutalmente da un pusher nigeriano a gennaio dello stesso anno. Un delitto orribile che, anche in questo caso, scatena un’ondata di reazioni xenofobe e razziste tout court cavalcate da gruppi di estrema destra come Casa Pound e sit-in in tutta Italia.

Chi è Giuliano Castellino in prima fila nelle violenze dei no vax

Una tendenza evidente durante la pandemia. La rabbia generata dai lockdown e dalle limitazioni viene capitalizzata e sfocia nell’assalto alla Cgil. Ma il lavoro è anche culturale e sociale.

Chi sono e dove operano le organizzazioni neofasciste oggi 

L’estrema destra italiana è una galassia composita con un riferimento però preciso: i maggiori gruppi italiani si rifanno all’esperienza mussoliniana e al fascismo storico, seppure con accezioni differenti.

Casa Pound,il movimento di estrema destra italiano più conosciuto e più popolare di questi ultimi anni, guarda soprattutto al primo fascismo “San sepolcrista” e all’eredità culturale degli arditi. Il riferimento è quello dei diciannovisti, ovvero i fascisti della primissima ora eredi del messaggio più (apparentemente) rivoluzionario dei cosiddetti ‘Fasci di combattimento’. I riferimenti culturali sono variegati: oltre che di Ezra Pound, i camerati hanno provato ad appropriarsi nel tempo anche di intellettuali e protagonisti della cultura di massa molto lontani dal fascismo come Jack Kerouac, Fernando Pessoa o Rino Gaetano. Hanno un organo di stampa ufficiale (Il Primato Nazionale), occupano tra le polemiche uno stabile in Via Napoleone III a Roma e si dichiarano laici, a differenza di Forza Nuova. 

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Forza Nuova, movimento fondato da Roberto Fiore e Massimo Morsello nel 1997, presente anch’esso capillarmente, almeno fino al 2021, in tutta Italia, ha infatti una matrice maggiormente tradizionalista e ultracattolica. Già prima del 2020 subisce una scissione e parte dei suoi militanti confluiscono nella ”Rete dei Patrioti”. Dopo i fatti del 2021 e le vicende legali dei fondatori Fiore e Castellino la visibilità del movimento scema progressivamente, anche se mai del tutto. 

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Negli ultimi anni sta invece prendendo piede a Milano e in Brianza, ma pian piano in tutta Italia  il movimento ”Lealtà e Azione” che ha federato, negli anni, parecchi gruppi di estrema destra a livello locale e mira a divenire tra i quelli egemoni in Italia. Gruppi di estrema destra rilevanti sono poi anche la Comunità dei dodici raggi di Varese, Casaggì a Firenze o la tifoseria dell’Hellas Verona nella città veneta, la più a destra d’Italia. 

Oltre a coltivare il revisionismo storico e culturale, molti di questi gruppi sono attivi nelle città anche nel sociale. Soprattutto nelle periferie. Qualcuno organizza discutibili ronde per ”garantire la sicurezza”, altri si battono per far arrivare pacchi alimentari, altri per il diritto alla casa

I teatri sono sempre le periferie italiane, dove la sinistra istituzionale fatica ad arrivare da anni.  E la dinamica è sempre la stessa: si alimenta la guerra dei poveri contro i più poveri che, nella maggior parte dei casi, coincidono con rom e immigrati. Il “Prima gli italiani” di salviniana e meloniana memoria, acquisisce in questi spazi toni aggressivi e discriminatori. Le case assegnate a quelli che, per i camerati, ‘non sono italiani’ diventano motivo di contrapposizione sociale sul quale fomentare la popolazione.

Ma a volte la violenza è anche gratuita: è il caso di un gruppo di militanti Lealtà e Azione indagata per aver organizzato una spedizione punitiva verso i tifosi di una squadra avversaria nel milanese avvenuta a novembre 2023. La militanza si trasforma spesso anche in una miccia nelle mani di lupi solitari pronta a esplodere con il pretesto della politica. 

Fonte : Today