La premier francese Élisabeth Borne si è dimessa: l’ipotesi sul rimpasto di governo

Dopo giorni di voci su un imminente rimpasto del governo Macron, sono giunte le dimissioni della Prima ministra francese Élisabeth Borne, che in una nota ha sottolineato come sia “più necessario che mai continuare le riforme” perseguite dal governo. “Volevo dirvi quanto mi sia appassionata a questa missione”, ha scritto, aggiungendo di essere stata “guidata dalla costante preoccupazione, che condividiamo, di raggiungere risultati rapidi e tangibili per i nostri concittadini”. 

La notizia è diventata ufficiale dopo il colloquio di circa un’ora all’Eliseo, il secondo incontro tra i due in meno di 24 ore. Emmanuel Macron ha ringraziato l’ormai ex premier con un tweet su “X”.”Il vostro lavoro al servizio della nostra Nazione è stato ogni giorno esemplare – si legge -. Avete realizzato il nostro progetto con il coraggio, l’impegno e la determinazione delle donne degli Stati. Con tutto il cuore, grazie”, ha concluso il presidente francese, la cui intenzione di un rimpasto di governo era piuttosto chiacchierata tra gli ambienti politici e mediatici.

A cinque mesi dalle elezioni europee e a sei dalle Olimpiadi di Parigi, con i sodaggi che danno il suo partito dieci punti sotto quello della leader di estrema destra Marine Le Pen, il presidente francese tenterà probabilmente di rinsaldare i legami di una maggioranza attualmente poco coesa. 

I nomi dei possibili successori

Elisabeth Borne era stata nominata premier nel maggio 2022, poco dopo la rielezione di Macron all’Eliseo, divenendo la seconda donna Primo ministro in Francia dall’inizio della Quinta Repubblica. Al momento delle sue dimissioni non è stato nominato alcun successore, lasciando spazio al rincorrersi delle voci sui possibili candidati. Stando ai media francesi, il ventaglio delle possibilità include tre nomi: il 34enne Gabriel Attal, ministro dell’Educazione notoriamente molto vicino a Macron; il ministro delle Forze Armate, Sébastien Lecornu, e, infine, l’ex ministro dell’Agricoltura Julien Denormandie.

Fonte : Today