Opera nell’Opera, quando i manifesti li pensano gli studenti

A Reggio Emilia il Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia dista un tiro di schioppo dal Liceo artistico Gaetano Chierici, ma fino ad oggi i due luoghi sembravano divisi da una distanza siderale. Il primo, nato come teatro d’opera, ma negli anni capace di accogliere sul proprio antico palcoscenico tutti i generi dello spettacolo dal vivo, il secondo scuola superiore con vari indirizzi (design, architettonico, figurativo,

audiovisivo). Al netto di qualche iniziativa portata avanti da valorosi insegnanti, per molti di quegli studenti, le colonne del portico sotto al Municipale Valli, il principale teatro cittadino, erano considerate alla stregua delle colonne d’Ercole: oltre non si andava, perché non ce ne era motivo. Poi un progetto ha fatto sì che quattro classi del Liceo, con relativi insegnanti, si mettessero a collaborare con il Teatro per progettare l’immagine grafica coordinata dell’intera Stagione di Opera 2023- 2024. Che da oggi sarà visibile in città e nelle sue piazze, firmata dai ragazzi e dalle ragazze.“Opera nell’Opera”, questo il titolo dell’esperimento, ha grandi stendardi fuori del Teatro, che comunicano le quattro opere in cartellone: Don Carlo e Otello di

Giuseppe Verdi, Anna Bolena di Gaetano Donizetti e il dittico composto da Dido and Aeneas di Henry Purcell e Die sieben Todsünden di Brecht/Weill, manifesti, copertine dei relativi libretti, l’immancabile comunicazione digitale, una mostra in teatro e una video narrazione dedicata. I ragazzi, con il loro sguardo fresco, sono riusciti a tirare fuori nonna Opera dal baule polveroso in cui si trova spesso e immeritatamente

confinata. E così Don Carlo diventa una gabbia, prigione fisica in cui viene chiuso il protagonista ma anche virtuale, che unisce tutti i personaggi, ostaggi di situazioni più grandi di loro; Anna Bolena è, una lama e un volto di donna; Otello perde i tratti identitari e stereotipati di “Moro“ e – depredato della propria realtà – diventa un Pac-man (il protagonista di uno dei primi video giochi), che si mette a inseguire gli indizi malefici lasciati da Iago; il Dittico è un volto manipolato, a rappresentare le esistenze delle due donne protagoniste delle due distinte opere, entrambe vittime di un potere esterno a loro. Ma la creatività ha lavorato in modo travolgente, mettendo nero su bianco maschere, lamette, volti mostruosi, figure stilizzate e persino cartelli stradali. Per mesi, questi ragazzi hanno cercato di andare alla scoperta del significato profondo delle singole opere. Ci sono voluti prima i racconti, portati avanti dai musicologi della Fondazione I Teatri, che gestisce il Teatro Municipale Valli, a partire dai complicati intrecci e di trama, per poi arrivare alle parole “guida” necessarie alla creazione delle immagini, realizzate con l’affiancamento di grafici e comunicatori del Teatro. Ai giovani artisti è stato dato il solo limite di utilizzare una tecnica specifica comune, che ricordasse (ma fosse meno costosa) la linoleografia, basata sulla lavorazione „a togliere“ di una superficie (in questo caso di linoleum), che viene successivamente inchiostrata e usata come un grande timbro per stampare il disegno. Vista la tradizionale mancanza di fondi di scuola e teatro, si è fatto di necessità virtù: con molto ingegno di grafici e insegnanti, si è pensato all’utilizzo di un liquido di mascheratura a essicazione rapida che non intaccasse la carta: i ragazzi coprivano le parti del foglio che non dovevano essere toccate dalla tinta, poi stendevano il colore. Una volta asciutto il disegno, il liquido di mascheratura, solidificato in una sorta di gomma, veniva rimosso, mostrando così l’illustrazione nei suoi pieni. La ricerca della sintesi è stato uno dei temi che ha abbracciato e guidato anche i momenti di scambio sui progetti tra i due mondi (teatro e liceo artistico). Poi, tutte le opere sono state stampate e affiancate negli ampi spazi del Teatro Valli,

scrutate e dibattute. Si è arrivati a una selezione dei quattro disegni, scelti non solo per senso e forza comunicativa, ma anche per coerenza visiva tra loro, per impatto e originalità. Tutti i soggetti (un centinaio) sono parte di una mostra all’interno del Teatro.

TUTTI I PROTAGONISTI DELLE OPERE

Paolo Cantù, direttore della Fondazione I Teatri: “Da sempre la Fondazione porta avanti una politica di avvicinamento dei giovani al mondo del teatro, sia tramite riduzioni particolarmente vantaggiose per gli under 30, sia tramite progetti a loro dedicati, che li introducano al mondo del teatro. Un luogo che, oggi più di ieri, rischia di restare ai margini della loro esperienza, fatta principalmente di schermi e serie tv di grande impatto, capaci di catturare il loro interesse. E allora, la sfida è quella di chiedersi perché un giovane dovrebbe venire a teatro? Cerchiamo di dare loro buoni motivi, coinvolgendoli non solo nel vedere, ma aprendo quel grande scrigno di segreti che è il teatro, raccontandone soprattutto la straordinaria unicità. E il progetto Opera nell’Opera, così come gli Ambasciatori del Festival o quello che lega psicologia e opera, che affiancano l’ormai storico Opera domani, il Coro di Voci Bianche e i Campus Estivi – sono sperimentazioni che insistono in questa direzione. Seminiamo, sperando che crescano buoni frutti”. Daniele Corzani, dirigente scolastico: “Gli studenti del Liceo “G. Chierici “ hanno vissuto con convinzione ed entusiasmo questa esperienza di collaborazione con la Fondazione I Teatri Reggio Emilia. Una condivisa sensibilità artistica che, con un’ampia articolazione di linguaggi, ha consentito un avvicinamento di giovani studenti e della comunità scolastica al mondo del Teatro e

dell’Opera. Sono certo che vi sarà la possibilità di realizzare altre interessanti esperienze in progetti futuri”.

BOX

Gruppo di progetto Opera nell’Opera

Liceo Artistico Gaetano Chierici

studentesse e studenti delle classi 4 B e 4 F indirizzo Arti Figurative

studentesse e studenti delle classi 4 D e 5 D indirizzo Design della Ceramica

Insegnanti: Giacomo Bartolucci, Stefano Bertini, Luca Crotti, Savina Lombardo, Federica Pasini, Daniela Santachiara

Fondazione I Teatri Reggio Emilia: Silvia Castagnoli (Studio Muttley), Lorenzo Parmiggiani, Francesca Severini (Area Comunicazione)

Studenti coinvolti

CLASSE 4B (indirizzo figurativo)

Becci Emidia, Bonoretti Alicya, Esposito Leonora, Fornaciari Arianna, Italiano Greta, Lamonica Jacopo, Ligabue Francesca, Marchesi Valentina, Mariano Francesca, Mulè Carlotta, Pastorino Marì, Rabitti Aurora, Rondinelli Emily, Scarnà Amadeus Torreggiani Federico, Zedda Francesca

CLASSE 4D (Indirizzo Design Ceramica)

Fruggeri Sara, Piardi Carlotta, Rossi Davide 
 

CLASSE 4F (Indirizzo Figurativo)

Ajazi Laura, Azzolino Carol, Campani Laura, Cattani Leonard, Cento Valentina, Gaudino Lucia, Giorgini Cecilia, Huang Ru Lin, Ianni Greta, Internò Gaia, Lanza Alessio , Magnani Alessia, Muratori Alice, Omero Caterina, Pignedoli Alexandra, Santangelo Martina, Serra Nicolò, Valli Aurora, Zara Francesco, Zizzi Lucia

CLASSE 5D(Indirizzo Design Ceramica)

Avanzi Rebecca, Barbieri Alessia Carmen, Beneventi Samuele, Bozzi Fabio, Di Cataldo Rebecca, Tudan Anhelina

LE OPERE LIRICA NEL CALENDARIO DEL TEATRO MUNICIPALE VALLI

Inaugurata la stagione di Opera dei Teatri lo scorso novembre dal Don Carlo, una tra le opere più complesse di Giuseppe Verdi, col nuovo anno (19 e 21 gennaio) in scena c’è Otello, lavoro tardivo del compositore, basato sull’omonimo dramma di William Shakespeare. Il nuovo allestimento ha la regia di Italo Nunziata. In buca, l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini diretta da Leonardo Sini, ai cori il Coro del Teatro Municipale di Piacenza e il Coro delle Voci Bianche Nicolini di Piacenza.

Torna il 9 e 11 febbraio un altro titolo a tema storico, che vede una donna protagonista assoluta: Anna Bolena, capolavoro di Gaetano Donizetti. La regia è di Carmelo Rifici, regista e direttore artistico di LAC Lugano Arte e Cultura, che produce l’opera assieme a Fondazione I Teatri e agli altri teatri della Regione. Diego Fasolis, riconosciuto nel mondo come uno degli interpreti di riferimento per la musica storicamente informata, dirigerà l’ensemble I Barocchisti, di cui è leader. Sul palcoscenico il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia. La stagione termina il 5 e 7 aprile con il dittico composto da Didone ed Enea e I sette peccati capitali. Due opere molto diverse tra loro per vicende ed epoche: Dido and Aenea, opera della fine del Seicento di Henry Purcell, capolavoro assoluto del melodramma britannico; Die sieben

todsünden, opera-balletto del fortunato duo artistico Kurt Weill (compositore) e Berthold Brecht (librettista). L’Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna saranno diretti da Marco Angius, la regia è firmata da Daniele Abbado.

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Fonte : Sky Tg24