L’incidente del 5 gennaio 2024 che ha coinvolto un Boeing 737 della Alaska Airlines ha portato alla temporanea sospensione di tutti i velivoli della stessa serie (una flotta di 65 Boeing 737 max9) appartenenti alla e compagnia americana. L’azienda, inoltre, ha cancellato 170 voli domenica 7 gennaio e altri 60 lunedì 8 e prevede che le interruzioni nei viaggi dureranno almeno fino a metà settimana. Intanto anche la Federal aviation administration (Faa), l’ente statunitense per la sicurezza aerea, ha annunciato la sospensione temporanea dei voli per alcuni Boeing 737 di altre compagnie. Mike Whitaker, amministratore della Faa, ha spiegato che l’agenzia richiederà ispezioni immediate di alcuni aeromobili prima di consentire loro di tornare in volo.
L’incidente dell’Alaska Airlines
Il velivolo al centro dell’incidente, il 1282, è partito dall’aeroporto di Portland, nell’Oregon, ed è stato costretto ad un atterraggio di emergenza a seguito di un problema di pressurizzazione in cabina. L’evento si è verificato appena dopo il decollo, con le immagini rilasciate dalla Faa che evidenziano l’apertura di uno dei finestrini dell’aereo durante il volo. Ma a quanto sembra a saltare per primo sarebbe stato un portellone sigillato all’altezza delle ali. Come spiega il Corriere, “quella parte viene prevista su tutte le fusoliere del max 9 perché in alcune particolari configurazioni — come quelle richieste dalle low cost, con più sedili a bordo — serve per installare la porta di uscita subito dopo le ali e poco prima del portellone in coda”. Nei velivoli con meno di 189 sedili, come quelli di Alaska Airlines, queste porte vengono permanentemente sigillate.
Nonostante la natura dell’incidente tutti i 171 passeggeri e i 6 membri dell’equipaggio a bordo del volo sono rimasti illesi, grazie alla risposta immediata dell’equipaggio, che ha attivato le mascherine d’ossigeno per i passeggeri al rilevamento del problema di pressurizzazione in cabina. Il velivolo aveva ottenuto la certificazione di idoneità al volo nel mese di ottobre ed era stato appena consegnato ad Alaska Airlines.
La situazione globale
A livello globale sono in servizio circa 1.300 aeromobili 737 Max, con diverse compagnie aeree. Per quanto riguarda il modello Max 9, sono circa 215, di cui 79 sono operati dalla compagnia statunitense United Airlines, la più grande utilizzatrice di questo modello, e 65 da Alaska Airlines. Altre compagnie aeree che operano il max 9 includono Copa Airlines, Aeromexico, Turkish Airlines, FlyDubai e Iceland Air. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha dichiarato che al momento nessuna compagnia aerea dell’Unione europea utilizza il Max 9 con la stessa configurazione di Alaska Airlines.
Attualmente, gli investigatori della National transportation safety board (Ntsb) – l’agenzia investigativa del governo degli Stati Uniti sugli incidenti nei trasporti – stanno esaminando il portellone dell’aereo coinvolto che è stato recuperato domenica 7 gennaio da un insegnante di scuola di Portland nel quartiere di Cedar Hills, il quale lo ha trovato nel suo cortile. Come riportato da Reuters, Jennifer Homendy, presidente del Ntsb, ha anche sottolineato che il registratore vocale della cabina di pilotaggio non ha registrato alcun dato in quanto è stato sovrascritto. Ha perciò rinnovato l’appello alle autorità di regolamentazione affinché impongano l’aggiornamento degli aerei esistenti con registratori in grado di acquisire almeno venticinque ore di dati, rispetto alle due ore attualmente richieste negli Stati Uniti.
Fonte : Wired