Il movimento delle startup non attraversa la fase migliore: dopo l’exploit di qualche anno fa, l’entusiasmo è calato – anche in Italia – assieme agli investimenti. Colpa di scandali come quello di Theranos, e di una visione troppo orientata al futuro e alle exit, e poco portata all’economia reale. C’entrano anche il costo del denaro, e le valutazioni gonfiate del periodo post pandemico. Il risultato è un calo del 39% degli investimenti totali in equity di startup hi-tech rispetto al 2022 (1,13 miliardi contro 1,86, dati: Osservatorio Digital Innovation). Secondo l’ultimo report di Startup Italia, si dimezzano gli investimenti in startup in Italia nel 2023, seguendo un andamento più generalizzato a livello globale: 1 miliardo e 100 milioni di euro (1.130.350.846, per l’esattezza), -51,5% rispetto al 2022. Si riduce, anche se in maniera minore, il numero dei deal conclusi nell’arco dell’anno: sono in totale 164, il -18,8% rispetto al 2022.
Come ogni anno Wired ha creato una selezione delle aziende da tenere d’occhio per i prossimi dodici mesi. Dopo il rilascio di ChatGPT sul mercato, la tendenza principale nel mondo dell’innovazione ha un nome: intelligenza artificiale. Tante le società che hanno scelto di scommetterci, alcune nate da poco, altre nel settore da parecchi anni. Se alle possibilità pare non esserci limite, col passare del tempo se ne stanno precisando i limiti, anche etici. Numerose le declinazioni, dalla manutenzione delle infrastrutture ai cosiddetti “dati sintetici”. Ma c’è anche chi produce cioccolato senza cacao impiegando piante diffuse nel Mediterraneo o chi prova a risolvere i problemi della malnutrizione in Africa creando superfood con l’obiettivo di rompere il potere di mercato delle multinazionali.
Fonte : Wired