Le opposizioni attaccano Giorgia Meloni, Conte: “È cintura nera di prese in giro”

Coro di attacchi, da parte delle opposizioni, contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che oggi ha risposto alle domande dei giornalisti alla Camera dei Deputati durante la conferenza stampa di fine anno.

Meloni sospende Pozzolo, offre una sponda a Salvini e ammette il flop sui migranti

Ad attaccare la premier sono un po’ tutti e le contestano soprattutto le scelte sull’economia, ma anche sui tanti temi che sarebbero stati elusi nelle 45 risposte date ai cronisti della stampa parlamentare.

Il Pd all’attacco: “Meloni dica chi la ricatta”

L’ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha criticato la premier sulle parole spese per mandare dei messaggi alla sua stessa maggioranza: “Non si capisce a chi si riferisce Meloni quando dice di non essere ricattabile – spiega Orlando –. Non è una domanda di gossip ma riguarda tutti gli italiani e le rappresentanze istituzionali che hanno diritto di sapere chi continua a tentare di ricattare la Presidente del Consiglio. Sicuramente tra gli indiziati non ci sono le banche, che di solito vengono ascritte ai poteri forti. In questo caso non solo Meloni ha ceduto, ma lo ha fatto in pochissimo tempo perché era prevista una tassazione sugli extraprofitti che è stata sostanzialmente cancellata. E l’argomento ‘perché non lo avete fatto voi’, usato in mezza conferenza stampa per attaccare o provocare l’opposizione in modo inconsueto per una leader di una democrazia europea come la nostra – continua Orlando – è completamente spuntato. Non si potevano, infatti, tassare gli extraprofitti semplicemente perché negli scorsi anni non c’erano extraprofitti. Quest’anno le banche chiuderanno con 60 miliardi di utili, più 80 per cento rispetto allo scorso anno. Forse un contributo a questo passaggio non facile della vita del Paese potevano darlo”.

Sui presunti “ricattatori” interviene anche il suo collega Arturo Scotto: “La Meloni – scrive sui social – non accetta ricatti. Lo dice dall’inizio della legislatura, lo ribadisce oggi. Peccato non faccia nomi dei ricattatori. Se un leader politico lancia accuse così gravi ha il dovere della precisione. Altrimenti rischia di passare per irresponsabile oppure per mitomane”.

Conte: Giorgia Meloni è cintura nera di prese in giro

“Qual è il colmo per chi si definisce patriota? Fare la fine di Giorgia Meoni. Come ormai sapete la Presidente del Consiglio si è piegata a Germania e Francia per un accordo sul Patto di stabilità con cui all’Italia saranno imposti tagli e tasse per oltre 12 miliardi l’anno. Oggi finalmente in conferenza stampa non è potuta scappare dalle domande e la risposta è stata la seguente: ‘Sono soddisfatta – a condizioni date – dell’accordo che abbiamo fatto sul Patto di stabilità, chiaramente non è il Patto che avrei voluto io’. E allora perché ha detto sì?”. Se lo chiede il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che alla conferenza stampa della premier dedica un lungo post su Facebook.

Conte chiede a Meloni di cacciare Delmastro, Sgarbi e Santanchè

“Abbiamo un grosso problema a Chigi – continua l’ex presidente del Consiglio – se la premier è ‘soddisfatta’ per 12 miliardi di tagli che rischiano di colpire come al solito i diritti, i servizi, la sanità e così via. Per il futuro dei nostri giovani abbiamo mandato a trattare in Europa una premier che dice ‘signor sì’ a quello che decidono altri Paesi per noi. Una Presidente che china la testa di fronte ai partner europei con la stessa solerzia con cui non fa pagare due miliardi di tassa sugli extraprofitti alle banche. Se c’è una ‘cintura nera’ di prese in giro ai cittadini quella spetta di diritto a Giorgia Meloni. Tre anni fa tornavamo dall’Europa con 209 miliardi per l’Italia ora ci torniamo con un’ipoteca di miliardi di tagli ogni anno. Da ‘patrioti’ che erano ‘pronti’ a tutto a nemici degli interessi dell’Italia basta poco: appena un anno di Governo”, conclude il leader M5S.

Bonelli (Avs): “Inaudita mancanza di menzione su crisi climatica”

“L’assenza totale di discussione sui temi dell’ambiente e della crisi climatica durante la conferenza stampa della Presidente Meloni è tanto sorprendente quanto inaccettabile. Nonostante la crisi climatica sia una delle sfide più pressanti del nostro tempo e nonostante l’Italia sia un hotspot climatico, come fenomeni meteorologici sempre più estremi ci ricordano ogni giorno, la presidente non ha ritenuto di dover dedicare nemmeno un momento per affrontare questo argomento cruciale, se non per dire che si batte per una politica europea capace di armonizzare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale, a ribadire che prima vengono gli interessi consolidati, poi quelli di chi si ammala per lo smog che attanaglia le nostre città”. Lo scrive in una nota il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. “Questa omissione – continua Bonelli – è particolarmente grave considerando la necessità di agire rapidamente per mitigare gli impatti del cambiamento climatico e proteggere la salute umana e la biodiversità”.

Fratoianni: “Meloni come il Conte Mascetti”

Duro anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “In mezzo a tanta retorica e risposte evasive – scrive su Facebook – quello che Meloni alla fine presenta in conferenza stampa è un Paese in svendita: annuncia tagli al bilancio pubblico, privatizzazioni di Ferrovie dello Stato, oltre che di Poste. La solita vecchia storia dell’austerità, cui si aggiungono i miliardi da trovare a causa del nuovo patto di stabilità controfirmato proprio da Meloni. Tradotto, significa che gli italiani avranno meno servizi, a partire dalla sanità, che proprio in questi giorni sta mostrando le enormi difficoltà dovute ai tagli e alla carenza di personale”. Il parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra attacca il governo sulle scelte economiche: “I soldi ci sarebbero – prosegue il leader di SI – ma Meloni è impegnata a tutelare chi i soldi in cassaforte ce li ha, come le banche, e proprio sulle banche ha dato una risposta vergognosa e ridicola. Non solo ha avuto la faccia tosta di affermare che la tassa è ancora lì, dopo aver fornito la scappatoia per non far pagare nemmeno un centesimo agli istituti bancari, ma ha anche aggiunto che il Paese ne guadagnerà. Avete presente il Conte Mascetti e le sue supercazzole, no?”.

Renzi: Mai sentite tante bugie

“La premier dice che lei non ha aumentato le tasse: evidentemente le accise sulla benzina e l’Iva sugli assorbenti si sono aumentate da sole. La premier dice che bisogna conciliare la maternità con il lavoro però nel frattempo aumenta l’Iva sui pannolini e sui prodotti per i bambini. La premier dice che non ha mai chiesto le dimissioni degli avversari quando era al Governo eppure a me chiedeva le dimissioni una volta al mese: per le banche, Unicef, Tempa Rossa”. Cosi il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sulla sua pagina Facebook.

“La premier – continua l’ex premier – dice che poteva mettere sua sorella in una partecipata come fanno gli altri: gli altri chi? Forse il leader Nord Coreano fa così con la sorella. Forse. La premier dice che lei non ha problemi con la sua classe dirigente: il cognato ferma i Frecciarossa e spende milioni di euro per la sua segreteria, il pistolero spara e invoca l’immunità parlamentare, il sottosegretario alla giustizia organizza i veglioni con la polizia penitenziaria come fosse una propria falange privata. La premier dice che sull’immigrazione il clima è cambiato e infatti gli sbarchi sono aumentati del 50 per cento alla faccia di chi come lei diceva ‘chiuderemo i porti’. Per ora stanno chiudendo solo gli occhi davanti alla realtà”.

Fonte : Today