Non sono molte le volte in cui, al cinema, viene voglia di restare fino alla fine dei titoli di coda. Lo si fa solo quando si è talmente emozionati da non riuscire ad andare via dalla sala e troppo commossi da volersi prendere un momento per far scorrere tutte le lacrime, fare un respiro profondo e godersi appieno la magia che il film ha saputo creare. Dopo aver visto La società della neve di J.A. Bayona, che ha chiuso, lo scorso settembre, l’80esima edizione del Festival di Venezia e che adesso debutta anche su Netflix, non restare incollati allo schermo, fino alla fine dei titoli di coda, è letteralmente impossibile.
Questo film Netflix, che racconta una delle storie di sopravvivenza più forti ed emozionanti di sempre, è uno spettacolo per gli occhi e una morsa al cuore. È un capolavoro cinematografico e l’esempio lampante che un film, per arrivare al cuore del pubblico, non deve solo raccontare una bella storia ma permettere a ognuno degli spettatori di potersi immedesimare nelle paure, nello slancio vitale, nella rabbia o nella gioia di ognuno dei personaggi sullo schermo.
La società della neve riesce a toccare l’anima come pochi film riescono a fare e provoca un mix di emozioni dalla tristezza alla gioia, dalla paura alla rabbia, dalla rassegnazione alla ribellione che, per quanto forti, vale la pena di vivere fino in fondo. La storia raccontata è vera ed è quella dei 16 sopravvissuti al disastro aereo delle Ande nel 1972 dopo essere rimasti isolati nella neve per due mesi. Ma questa storia, oltre a parlare di sopravvivenza, è soprattutto una storia di solidarietà, di amicizia e un racconto che ci ricorda perché, la vita bisogna amarla, viverla, godersela in tutta la sua follia, anche quando sembra che non ci sia più ragione o senso per farlo. Era il 1972 e precisamente il 13 ottobre quando il volo 571 con a bordo una squadra di rugby dell’Uruguay si schiantò sulle Ande lasciando 45 persone in balia tra la vita e la morte. 29 di queste morirono, altri riuscirono a salvarsi dopo aver resistito tra il freddo gelido delle montagne innevate, costretti a cibarsi della carne dei loro compagni morti e aggrappati a quella voglia di vivere che non li ha mai abbandonati.
Il film di Bayona, terzo adattamento cinematografico di questa tragedia, è una delle più belle sorprese di Venezia 80 e uno dei più bei film Netflix dell’ultimo periodo. Non a caso è già candidato ai prossimo Golden Globes e Oscar 2024 come miglior film internazionale. La società della neve è un film che entra nell’anima, che nel suo essere crudo è di una tenerezza impressionante. È un film che mostra un’umanità senza precedenti e dimostra quanto, la vita, sia un dono prezioso per cui vale la pena combattere, fino alla fine e non solo per se stessi ma soprattutto per gli altri. Chi l’ha vissuta in prima persona questa tragedia se la ricorderà per sempre e chi ha visto La società della neve in anteprima mondiale a Venezia o su Netflix, ricorderà per sempre l’emozione vissuta in sala o davanti alla tv quando, alla fine del film è impossibile riuscire a trattenere le lacrime e andare via senza avere il cuore spezzato in due ma allo stesso tempo po’ più pieno di quanto non lo fosse prima di aver visto il film.
Voto: 8 e mezzo
Fonte : Today