Langlais è fermamente convinto che le persone dovrebbero prestare maggiore attenzione a dove gli strumenti di intelligenza artificiale ottengono i loro dati di addestramento. Per questo, sta lavorando a diversi progetti incentrati sulla creazione di modelli addestrati esclusivamente su opere di dominio pubblico. L’ha realizzato in poche ore, perché si tratta essenzialmente di un filtro sovrapposto a Stable Diffusion e non di un set di dati personalizzato (che invece sarebbe molto più impegnativo).
Dal momento che tutto ciò che ha a che fare con le opere d’arte AI tende a suscitare polemiche, Langlais è rimasto piacevolmente sorpreso dall’accoglienza calorosa riservata online al suo strumento. Le opere di Mickey-1928 tendono però a essere grezze ed avere difetti, perché il generatore è stato costruito usando un numero limitato di immagini di bassa qualità. Inizialmente Langlais aveva intenzione di arricchire il set di dati per migliorarne la resa, ma ha poi deciso di lasciarlo così com’è. “Credo che alla gente piacesse il fatto che fosse un po’ brutto – dice –. Ha creato alcuni risultati divertenti“.
C’è anche chi ha apprezzato l’esperimento proprio per la sua valenza politica: “È decisamente satirico“, afferma il ricercatore di tecnologie emergenti Eryk Salvaggio. Il fatto che Steamboat Willie sia diventato di pubblico dominio è un fatto importante, in parte perché la gente ama tutto ciò che è Disney, ma anche perché la società ha contribuito alla definizione del copyright contemporaneo proprio per proteggere il suo personaggio. Come sottolinea Salvaggio, il Copyright Term Extension Act del 1998 – una legge statunitense che, come suggerisce il nome ampliò i termini del diritto d’autore – fu soprannominato “Mickey Mouse Protection Act” proprio per via della forte pressione esercitata da Disney. “Questo Topolino in particolare, quello di Steamboat Willie, è ora di dominio pubblico in un momento in cui si discute su ciò che possiamo prendere e usare – commenta Salvaggio –. È una convergenza interessante“.
Alcune delle immagini generate dall’intelligenza artificiale sulla base di Steamboat Willie rappresentano un esplicito dito medio a Disney. Sul social network Bluesky, per esempio, un utente chiamato Virtual Balboa ha postato un’immagine di Topolino che fuma una canna. In un’email l’utente – che ha chiesto di essere identificato con il suo pseudonimo – ha raccontato le motivazioni che l’hanno spinto a creare l’illustrazione: “Mi piace l’idea che la Disney sarà costretta a spendere soldi e risorse per esaminare le mie stupide immagini e verificare se sono troppo lontane da Steamboat Willie per essere considerate di dominio pubblico”.
Mentre gli esperimenti su Steamboat Willie da parte di persone come Langlais e Neville sono finalizzati a testare le protezioni messe in piedi dalle aziende di AI generativa, Virtual Balboa è profondamente scettico sul fatto che maggiori tutele del copyright andranno a beneficio delle persone normali. Ad ogni modo, la corsa a re-inventare Steamboat Willie sfruttando l’intelligenza artificiale dimostra ancora una volta quanto questi prodotti siano sempre più ineluttabili.
Fonte : Wired