Marisa Golinucci, mamma di Cristina, la giovane scomparsa da Cesena il primo settembre 1992 davanti ad un convento, ha lanciato un appello alla donna che raccontò di aver visto la ragazza prima che sparisse. “A lei chiedo, col cuore in mano, di farsi riconoscere, di venire fuori”, ha detto durante la trasmissione Rai ‘Storie italiane’.
Sono 31 anni che Marisa Golinucci cerca la verità sulla scomparsa della figlia Cristina. La giovane sparì da Cesena il primo settembre 1992, dopo aver parcheggiato la propria Fiat 500 davanti a un convento, dove avrebbe dovuto incontrare il suo padre spirituale.
Durante la puntata di ‘Storie italiane‘ del 3 gennaio si è tornati a parlare del caso, riaperto nell’aprile 2022. Il 15 dicembre scorso il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta di archiviazione e da quel momento si è riaccesa la speranza per madre della ragazza.
L’appello in diretta di Marisa Golinucci
Insieme all’avvocata Barbara Iannucelli, dell’associazione Penelope, in trasmissione la donna ha parlato di un nuovo elemento emerso di recente. “È emerso un elemento importante: la testimonianza di una signora che si trovava al convento dei cappuccini il giorno della scomparsa di Cristina e che l’avrebbe vista sulla scalinata litigare con una persona più grande di lei”, ha raccontato in diretta.
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Il gip ha chiesto di cercare questa donna, la testimone che avrebbe visto Cristina Golinucci il giorno della scomparsa, e al programma Marisa Golinucci ha lanciato un appello: “A questa donna, col cuore in mano, dico di farsi riconoscere, di venire fuori, lo chiedo anche alla figlia, per sapere qualcosa in più. Faccio un appello a tutta Cesena, chi ha qualcosa da dire lo faccia. Io non smetterò mai di chiedere aiuto, di implorare chi sa qualcosa. È la nona volta che hanno riaperto il caso, hanno cercato di chiuderlo ma l’hanno riaperto, ci hanno dato tre mesi di tempo, che sono pochi, ma se qualcuno parla e c’è qualcosa di vero e concreto, aiutatemi, qui a Cesena qualcuno sa”.
L’avvocata Iannucelli: “Prima volta che emerge questa testimonianza”
L’avvocata della famiglia di Cristina Golinucci durante la trasmissione ha aggiunto: “È la prima volta in assoluto che viene fuori questa testimonianza importantissima. La apprendiamo anche noi con grande sorpresa: non l’avevamo mai trovata negli atti, nei verbali che erano stati scritti, ce lo ha raccontato la testimone, ma che non sono mai stati ritrovati. Quest’uomo con cui parlava Cristina era più grande di lei, basso, tarchiato, un po’ calvo e quasi a ricordare un frate. Forse non lo era perché non era vestito da frate, forse era senza tonaca o magari un uomo appartenente all’ambiente ecclesiastico”.
L’avvocata Iannucelli si unisce all’appello di mamma Marisa e prosegue nel racconto: “Mi sembra strano che un carabiniere o un poliziotto abbia perso tempo a sentire una testimone e non abbia trasmesso i verbali in Procura. La pubblico ministero ha parlato di “sciatteria”, ma io credo si tratti di un dolo intenzionale. Molti documenti mancavano in questo fascicolo per coprire qualcuno che non è mai emerso, come stiamo vedendo dopo 31 anni”.
Fonte : Fanpage