Ritirate altre 6 armi a Emanuele Pozzolo

Mentre il prefetto di Bilella avvia tutte le procedure e gli accertamenti di rito che serviranno a decidere un’eventuale revoca del porto d’armi al deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, che nella notte di Capodanno si è presentato a una festa con una pistola carica che ha ferito lievemente un uomo, i suoi uffici hanno deciso il ritiro di altre sei anni conservate nella casa di Vercelli del parlamentare.

Le indagini dei carabinieri

La procedura è stata avviata dopo la formalizzazione dell’iscrizione di Pozzolo al registro degli indagati: l’esponente del partito di Giorgia Meloni è accusato di lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi.

Il caso Pozzolo e quel legame tra destra e lobby delle armi 

La minirevolver da cui è partito il colpo che ha ferito il genero di un uomo di scorta del sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro, presente anche lui al veglione di Rosazza, è sotto esame del Ris di Parma, insieme ai campioni prelevati sulle mani e sugli abiti indossati da Pozzolo qualche ora dopo il fatto; abiti che il deputato si è rifiutato di consegnare agli agenti, invocando l’immunità parlamentare.

Le testimonianze che smentiscono Pozzolo

Il deputato di Fratelli d’Italia avrebbe detto agli agenti accorsi sul posto di non aver maneggiato l’arma nel momento in cui è esploso il colpo. Una ricostruzione però smentita su Repubblica da almeno due testimoni e anche dall’uomo rimasto ferito. Tra l’altro, sostenendo la sua versione, Pozzolo rischia l’accisa di “omessa custodia d’arma”, un reato più grave rispetto a quello di “lesioni personali” su cui è stato aperto il fascicolo della Procura.

Come funziona l’immunità parlamentare invocata dal deputato Emanuele Pozzolo

Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, il parlamentare si è presentato a festa intorno all’1.30, a brindisi conclusi, quando nella sala erano rimasti una ventina di invitati, compresi i bambini che dopo lo sparo sono stati portati in un’altra sala perché molto spaventati dalla scena. Le testimonianze sono ora al vaglio degli inquirenti, che stanno lavorando per ricostruire la dinamica. Tra le persone ascoltate dai magistrati non ci sarebbero il sottosegretario Andrea Delmastro – che al momento dello sparo non era presente – e la sorella Francesca, sindaca di Rosazza, che aveva affittato i locali in cui si è svolta la festa.

D’Attore (Pd): “È questa l’idea di legalità di Fratelli d’Italia?”

Nel frattempo, non si placano le polemiche. Enrico Maccapanni, un ex delegato della sicurezza dei Vercelli di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: “Ho venduto io la pistola a Pozzolo: aveva paura dopo l’attentato al fondatore di Vox. Tutti i parlamentari dovrebbero andare in giro armati”. Una presa di posizione che non è piaciuta ad Alfredo D’Attorre, della segreteria nazionale del Partito Democratico: “Dal partito della Presidente Meloni – spiega il dirigente dem – ancora non è arrivata una parola chiara sulla gravità di quanto accaduto e sulla scelta del deputato del suo partito di opporre l’immunità parlamentare alla richiesta di consegna degli abiti da parte della polizia giudiziaria. C’è da chiedersi se l’idea di legalità, che Fratelli d’Italia sbandiera, corrisponde a queste idee e comportamenti e se la vicinanza e la fiducia alle forze dell’ordine, che a parole Meloni manifesta, sia compatibile con il fatto che i parlamentari girino armati e possano utilizzare l’immunità parlamentare come un privilegio a difesa di atti che nulla hanno a vedere con l’esercizio della loro funzione”.

Fonte : Today