Il consultorio di Largo de Benedetti 1 chiuderà: il palazzo che ospita il centro, infatti, è stato venduto dall’amministrazione comunale alla società Coima il 6 luglio. L’Asst Niguarda, che gestisce il consultorio, non ha però ancora trovato uno spazio dove far proseguire le attività del centro.
A Milano chiuderà il consultorio familiare che si trova in Largo De Benedetti al civico 1: il servizio dovrebbe essere trasferito altrove, ma per il momento la nuova sede è ancora sconosciuta.
Nel frattempo gli utenti che si rivolgono al centro – tra loro ci sono molto neo e future mamme – sono preoccupati dalla possibilità di restare privi di un servizio utile e necessario: “È un servizio che funziona molto bene. Al corso pre-parto consigliano di rivolgersi a un consultorio così da essere assistita per i primi mesi. Per una donna che ha avuto un figlio da poco tempo, trovare luoghi di facile accesso è fondamentale: meno consultori familiari ci sono, più diventa difficile ricevere assistenza”, racconta una neo mamma a Fanpage.it.
Il palazzo che ospita il centro era di proprietà del Comune di Milano. Faceva parte del piano di alienazione ed è stato messo all’asta. Ad aggiudicarsi la gara è stata la società Coima, la stessa che ha realizzato e gestito il Bosco Verticale. La vendita risale allo scorso luglio.
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E, infatti, nella stessa nota stampa diffusa il 6 luglio da Palazzo marino si legge: “L’aggiudica giunge ad esito dell’asta pubblica per l’alienazione del comparto immobiliare in zona Porta Nuova, pubblicata dall’Amministrazione lo scorso anno. Il lotto, inserito nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2022, comprende un complesso di fabbricati con destinazione produttivo e artigianale in via Messina 53 e due edifici in largo De Benedetti 1”. Entrambe le strutture sono state cedute per 30,5 milioni di euro.
L’area di via Messina 53 sarà destinata “a servizi privati di interesse pubblico quali ad esempio studentati a tariffe convenzionate con il Comune di Milano”, si legge sul sito di Coima. “Sull’area di Largo De Benedetti 1 è previsto un intervento edilizio con superficie pari a 6.261 metri quadri di SL”. È facile quindi pensare che questo edificio venga tolto alla comunità, per poter essere trasformato nell’ennesimo grattacielo milanese.
Al di là della destinazione d’uso, emerge un altro dato importante: l’intenzione dell’Amministrazione di vendere l’edificio era nota da almeno due anni. E infatti il Comune, che in Largo De Benedetti 1 aveva l’ufficio Anagrafe, ha comunicato il 6 luglio scorso che il servizio sarà trasferito in viale Zara 100.
Il consultorio, che invece fa parte dell’Asst Grande Ospedale Metropolitana Niguarda, non ha ancora uno spazio nonostante la notizia – come già specificato – fosse nota da tempo: “La nostra Azienda sta lavorando per definire la collocazione più idonea a ospitare i servizi erogati dal consultorio di Largo De Benedetti. Tutti i servizi e le attività saranno quindi garantiti in un’altra struttura, sempre all’interno del Municipio 9”.
Le persone che si rivolgono al centro sono spaventate dall’idea di non poter più avere più un servizio simile nel loro quartiere: “Con una neonata non si hanno ampi margini di manovra e le tempistiche sono ridotte all’osso: i bambini, quando sono così piccoli, possono mangiare ogni ora. Questo significa che è complesso anche spostarsi di un chilometro. Per questo per me e per tutti i genitori che vivono in quella zona, è fondamentale. È necessario capire che i diritti delle donne e dei più piccoli devono essere tutelati a prescindere degli interessi economici – prosegue -. Se parte degli spazi potessero essere quindi dedicati ai consultori, sarebbe fantastico e credo che così sarebbe possibile accontentare tranquillamente tutte le parti in causa”.
A chiedere che il consultorio non venga chiuso, c’è anche il circolo del partito Democratico Milano metropolitana: “Entro la fine dell’anno, l’unico consultorio familiare pubblico presente nel quartiere Isola-Garibaldi verrà chiuso. Senza che vi sia ad oggi una chiara ricollocazione dei tutti i suoi servizi. Una gravissima perdita per le prestazioni sociosanitarie nel quartiere e in tutto il Municipio 9” , si legge in un post su Facebook.
“Ci uniamo alla mobilitazione del Municipio 9 e dei circoli PD del territorio, chiedendo a Regione Lombardia che venga trovata tempestivamente una soluzione a garanzia dei servizi pubblici offerti, ricollocandoli in un’ottica di prossimità e di facile accesso con i mezzi di trasporto pubblico locale. E che siano tutelati gli operatori sanitari e psico-sociali del consultorio”.
Fonte : Fanpage