Casa “green”: i costi da sostenere per cambiare la classe energetica

L’efficienza energetica è un aspetto che nel corso degli anni è diventato sempre più centrale quando si tratta di immobili. Avere un appartamento sostenibile è un modo per aumentare il valore dell’edificio e nello stesso tempo ottenere un risparmio significativo in bolletta. Vediamo quanto costa cambiare la classe energetica di una casa e l’utilità di una scelta di questo tipo.

Le varie classi energetiche

Anzitutto bisogna ricordare che le classi energetiche di un determinato immobile sono sette, da quella più elevata e considerata più “rispettosa” per l’ambiente, fino a quella meno efficiente. Nel dettaglio si tratta di:

  • Classe A: nella casa devono essere presenti serramenti con doppio vetro, cappotto termico ed è necessario il ricorso alle energie rinnovabili
  • Classe B: negli immobili sono stati posati pannelli isolanti anche all’esterno
  • Classe C: l’isolamento degli ambienti è genericamente migliore, senza dimenticare la presenza di valvole termostatiche sui termosifoni e le caldaie e compensazione
  • Classe D: i serramenti hanno doppi vetri, mentre lo spessore dei muri perimetrali è di dimensioni maggiori
  • Classe E: le caldaie sono normalmente a metano, con una serie di coibentazioni
  • Classe F e G: rappresentano le classi energetiche meno efficienti in assoluto, senza alcun accorgimento per il risparmio

Alcuni elementi vanno a incidere sul prezzo finale dei miglioramenti dal punto di vista energetico, con il costo che varia a seconda del tipo di ristrutturazione effettuata. Lo stesso discorso vale per i materiali scelti, la superficie che deve essere isolata, l’accessibilità di un determinato luogo e i mezzi sfruttati per un risultato di maggiore qualità. Tra l’altro, è possibile scalare più classi energetiche alla volta nel caso di un immobile che vanta già diversi anni, ragione per cui la data della sua costruzione deve essere verificata con cura prima della ristrutturazione vera e propria.

I lavori di isolamento

L’isolamento termico è il fattore principale da approfondire se si vuole capire quanto costa cambiare una classe energetica. Quando si ha a che fare, ad esempio, con l’isolamento delle aree esterne si spende di solito tra gli 80 e i 120 euro al metro quadro, mentre nel caso della soffitta si va da un minimo di 35 a un massimo di 70 euro. Diversa è la situazione delle finestre: il prezzo più basso è di poco superiore ai 100 euro, mentre con un maggiore livello di falegnameria e i design personalizzati si possono raggiungere anche gli 800 euro. Ci sono poi le caldaie, con prezzi che sfiorano gli 8mila euro nell’ipotesi dei modelli più nuovi e dell’utilizzo del gas oppure del gasolio.

I costi per il miglioramento della classe energetica

Le spese da sostenere per migliorare l’efficienza energetica di un edificio si possono poi sostanzialmente suddividere in tre voci:

  • Riqualificazione dell’immobile: la grandezza dell’edificio dice molto in merito al costo finale, ma anche le tecnologie che si usano per il miglioramento dell’efficienza stessa
  • Certificazione energetica: subito dopo la riqualificazione, si procede con questa operazione. Ancora una volta le dimensioni della casa determinano il costo finale, senza dimenticare i collaudi che devono essere effettuati da un tecnico esperto e abilitato
  • Agevolazioni fiscali: questo elemento viene colpevolmente trascurato ma non è meno importante quando si parla dei costi per il cambio di efficienza energetica. Le detrazioni si riferiscono alle spese per la riqualificazione energetica (bonus del 65%) o al cosiddetto Bonus Verde (detrazione Irpef del 36% per spese di sistemazione del verde degli edifici).

Agevolazioni per la casa, l’ISEE necessario per ottenere sconti e bonus 

Fonte : Today