“Mia moglie medico li ha rianimati”: il pompiere che si è tuffato per salvare le persone cadute nel lago

“Non sapevo quante persone c’erano all’interno. L’acqua era molto torbida e le portiere erano incastrate. Poi sono riuscito a toglierli dall’acqua tutti e tre”: a Fanpage.it parla il vigile del fuoco fuori servizio che che ha soccorso per primo le persone a bordo di un’auto precipitata nel lago di Como nei pressi dell’abbazia di Piona.

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Si chiama Ivano Ghidoni il vigile del fuoco fuori servizio che nel pomeriggio di oggi martedì 2 gennaio si è tuffato in acqua per soccorrere le tre persone a bordo di un’auto precipitata nel lago di Como nei pressi dell’abbazia di Piona, a Colico. Si trovava sul posto perché stava trascorrendo una giornata con la sua famiglia, compresa sua moglie Debora Palmisano, un’anestesista rianimatrice. Lui ha liberato i passeggeri dall’auto già tutti sommersi dall’acqua mentre la moglie faceva loro il massaggio cardiaco. Purtroppo una delle tre vittime è morta. Un uomo si è ripreso e un’altro è ancora in gravi condizioni in ospedale. A Fanpage.it Ivano Ghidoni ha raccontato cosa è accaduto.

Come si è accorto di quello che stava accadendo? 

Oggi era il compleanno di mia suocera e siamo andati a mangiare in un ristorante vicino. Dopo il pranzo abbiamo così deciso di visitare l’abbazia. Una volta tornati al parcheggio abbiamo sentito un forte rumore e persone che urlavano. Ho sentito dire che era caduto qualcosa lungo un dirupo, pensavo a un masso poi invece era un’auto. Quindi ho corso lungo un sentiero che mi portava verso il lago e nel frattempo ho chiamato il 112. Una volta giù ho visto l’auto ribaltata e già piena d’acqua. Mi sono tuffato e ho raggiunto la macchina in pochi secondi.

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Ha iniziato a cercare le persone…

Sono andato subito verso la portiera dell’autista pensando che ci fosse dentro qualcuno. Ma non sapevo quante persone erano all’interno e l’acqua era molto torbida. Vedevo poco. Inoltre, a causa degli urti, le portiere del lato della persona alla guida erano incastrate. Quindi ho cambiato lato e mi sono diretto verso la portiera posteriore. Qui subito ho trovato un uomo e l’ho estratto dall’acqua.

In quel momento è arrivata mia moglie che è un’anestesista rianimatrice e suo fratello Matteo che è un operaio. Lei ha iniziato a fargli il massaggio cardiaco. Fortunatamente dopo pochi secondi si è ripreso e ha iniziato a tossire. Intanto io mi ero già messo a cercare le altre persone. Mi ha raggiunto anche un parente delle tre vittime dicendomi che i passeggeri in auto erano tre.

Come è riuscito a liberare la persona alla guida?

Siamo riusciti ad aprire la portiera e qui abbiamo subito trovato la donna anche lei già in arresto cardiaco e completamente immersa nell’acqua. Era legata con cintura di sicurezza che non riuscivo a sganciare. Un pescatore si è avvicinato mi ha passato un coltello, così sono riuscito a toglierla dall’acqua. La mia compagna ha iniziato subito il massaggio cardiaco anche su di lei. Purtroppo lei non si è mai più ripresa.

Poi c’era anche una terza persona…

Mi sono ributtato in acqua ma non riuscivo a trovare la terza persona. L’ultimo signore si era incastrato tra i due sedili davanti: ho trovato una gamba e ho capito che era incastrato. Sono riuscito a liberarlo. Intanto sono arrivati anche tutti gli altri soccorritori del 118 e i miei colleghi.

Il terzo è riuscito a riprendersi? 

Tutti e tre erano già in arresto e già sommersi dall’acqua. La prima persona che sono riuscito a liberare è stato in acqua meno di un minuto e per questo si è ripreso subito. Le altre sono state in acqua di più. Anche l’ultimo che sono riuscito a riportare in superficie è stato subito sottoposto al massaggio cardiaco, il suo cuore ha ripreso a funzionare. Poi è andato in codice rosso in ospedale. La donna purtroppo era davanti, ha subito anche di più il colpo dell’incidente: il vetro davanti si era rotto e potrebbe averla travolta. Il vetro rotto ha anche purtroppo fatto in modo che l’acqua entrasse subito nell’abitacolo. Le tre persone purtroppo non hanno fatto in tempo neanche a provare a uscire dall’auto.

Tu sei stato il primo a tuffarti in acqua e a fare di tutto per salvarli: sei un vigile del fuoco, sei allenato a situazioni simili?

Io e anche mia moglie siamo abituati a gestire situazioni simili. Mi viene da dire che il vero eroe è il fratello di mia moglie: non fa i nostri lavori eppure non ha esitato a tuffarsi in acqua. Lui è stato bravissimo.

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Fonte : Fanpage