Johnny Depp definisce il disco che per lui è in assoluto “il più grande capolavoro”

Johnny Depp ha detto che le sue influenze culturali principali sono due autori molto diversi tra loro ma ugualmente travolgenti, il poeta simbolista Charles Baudelaire e lo scrittore rock’n’roll Hunter S. Thompson e il cinema surreale di Tim Burton, ma la sua vita è stata profondamente cambiata dalla musica.

Prima che un attore, Johnny Depp si considera una rockstar, è andato in tour con gli Hollywood Vampires insieme a Alice Cooper e Joe Perry, nel 2022 ha fatto un album con Jeff Beck (18) ed era in prima fila al funerale del suo amico Shane MacGowan dei Pogues in Irlanda. Nella sua lista di artisti preferiti di sempre c’è Bob Dylan e il suo album Blood on the Tracks del 1975: “Quel disco è un boccone amaro da mandare giù. Velenoso, ma in qualche modo catartico. Ci sono delle strofe che ti spezzano il cuore, come quelle di You’re A Big Girl Now. Dylan non è in grado di fare niente di brutto”. Un altro maestro è Tom Waits: “È quasi impossibile scegliere un disco, la qualità di quello che ha prodotto non diminuisce mai. Musica per gente che ama guardare la luna e cani abbandonati di tutto il mondo”. Nella sua lista ci sono anche gli album solisti di Keith Richards e i dischi di Patti Smith (“Posso sceglierne uno a caso di Patti. Una vera sopravvissuta”) ma anche Serge Gainsbourg, il poeta maledetto della canzone francese: “Era troppo avanti al suo tempo, e ha scritto un album che per me è un capolavoro assoluto: Histoire de Melody Nelson”.

È l’album del 1971 che Gainsbourg ha realizzato con la sua musa Jane Birkin, un concept album con influenze funky, arrangiamenti orchestrali e produzione pop raffinata che ha influenzato artisti come AIR, Portishead e Beck “Quel disco per me è pieno di bei ricordi. Mia figlia Lily-Rose è stata chiamata così in parte grazie a Gainsbourg”.

Fonte : Virgin Radio