Corea del Sud, pugnalato al collo il leader dell’opposizione Lee

Le notizie del giorno: salito a 30 morti il bilancio provvisorio del terremoto in Giappone, si scava ancora sotto le macerie. La Corte Suprema di Israele ha bocciato la riforma della giustizia di Netanyahu. Il “banchiere dei poveri” Yunus condannato per sfruttamento del lavoro in Bangladesh. Il Kazakistan non considera più i talebani afghani un movimento terroristico.

COREA DEL SUD

In Corea del Sud il leader dell’opposizione Lee Jae-myung è stato pugnalato al collo durante una visita alla città portuale sud-orientale di Busan. Trasportato in aereo a Seul per un intervento chirurgico nel timore di un’ulteriore emorragia, non è in pericolo di vita. Lee, che ha 59 anni ed è presidente del principale partito di opposizione, il Democratic Party (DP), da un anno è al centro di un’indagine su donazioni e favori aziendali quando era sindaco di Seongnam che lo ha portato anche in carcere nel settembre scorso.

GIAPPONE

È salito a 30 persone il bilancio provvisorio delle vittime del potente terremoto in Giappone, che ha provocato il crollo di case e ha fatto scattare l’allarme tsunami sulla costa centro-occidentale. Il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, ha confermato che il sisma ha causato numerose vittime e danni ingenti. Squadre di soccorritori sono alla ricerca di persone che si pensa possano essere ancora intrappolate sotto le macerie nella città di Wajima nella prefettura di Ishikawa.

ISRAELE

Con una decisione storica la Corte suprema israeliana ha bocciato la controversa legge sulla limitazione della ragionevolezza, annullando per la prima volta nella storia del Paese una Basic Law, le leggi che in un Paese che non ha una Costituzione hanno il rango di leggi fondamentali. Si trattava dell’unico provvedimento giunto ad approvazione del pacchetto di riforme della giustizia voluto dal governo di Netanyahu e che ha spaccato profondamente Israele. Otto giudici dell’Alta Corte hanno votato contro la legge, mentre sette l’avrebbero confermata. Ma ben 13 dei 15 giudici hanno scritto nelle loro opinioni che la Corte ha l’autorità di rivedere le Leggi fondamentali.

BANGLADESH

In Bangladesh il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus è stato condannato per violazione delle leggi sul lavoro, in un caso che i suoi sostenitori definiscono di matrice politica. A Yunus e tre suoi colleghi è stata comminata una pena di sei mesi. A tutti è stata immediatamente concessa la libertà su cauzione in attesa dell’appello. A Yunus, 83 anni, è attribuito il merito di aver fatto uscire dalla povertà milioni di persone attraverso la Grameen Bank e il suo modello di microfinanza. Ma la primo ministro del Paese Sheikh Hasina, lo accusa di “succhiare il sangue” ai poveri.

HONG KONG

Il magnate dei media di Hong Kong Jimmy Lai si è formalmente dichiarato non colpevole di aver cospirato con forze straniere e di aver pubblicato materiale “sedizioso” nell’udienza di oggi del processo a suo carico. Il 76enne fondatore del quotidiano filo-democratico Apple Daily si è rivolto alla corte per la prima volta martedì dall’inizio del dibattimento, avvenuto il 18 dicembre.

RUSSIA

Il ministero russo della giustizia ha superato nel 2023 il numero di 50 organizzazioni dichiarate “sgradite” alla Russia, record per gli ultimi anni, a fronte delle 23 del 2022. In tutto nel registro sono segnalate 122 associazioni, senza calcolare le filiali, di cui solo un terzo hanno relazioni con la politica; tutte le altre sono di profilo culturale, educativo e religioso.

KAZAKISTAN-AFGHANISTAN

Il rappresentante del ministero degli esteri del Kazakistan Ajbek Smadijarov ha dichiarato che il movimento dei talebani dell’Afghanistan non è più considerato da Astana un gruppo terroristico, proibito nel Paese, in accordo con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e delle relazioni sempre più collaborative del governo kazaco con Kabul.

Fonte : Asia