Uno studio pubblicato su eLife ha dimostrato che la comparsa dei capelli grigi collegata a eventi legati allo stress può essere invertita. Attraverso un nuovo metodo per quantificare i cambiamenti nella pigmentazione dei capelli, i ricercatori sono stati in grado di fornire una prova convincente del possibile ripristino della colorazione originale in seguito ad un periodo di tranquillità.
La vecchiaia non è l’unica causa dei capelli grigi. Esistono numerose testimonianze di persone che hanno perso il pigmento naturale dei propri capelli a causa dello stress, ma che, gradualmente, hanno riacquistato il proprio colore. Queste prove hanno portato gli scienziati a ipotizzare l’esistenza di una soglia nel processo di ingrigimento, oltre la quale il meccanismo potrebbe essere invertito.
La ricerca
Qualche anno fa, un gruppo di biologi ha proposto un nuovo modo per fornire prove solide del legame tra lo stato psicologico e i capelli bianchi. L’idea era che che prelevando un capello parzialmente grigio e riuscendo a calcolare la velocità di ricrescita della ciocca, si potesse determinare quando questa aveva iniziato a sbiadire. Andando a ritroso, insomma, sarebbe stato possibile potrebbe scoprire la data di un evento fonte di stress psicologico.
Il team si è quindi messo al lavoro per testare la teoria. Quattordici persone, donne e uomini di età compresa tra i nove e i 65 anni, hanno fornito agli scienziati campioni di capelli parzialmente grigi, peli dal viso e peli dalla zona pubica. Il gruppo ha proceduto digitalizzando ciascun capello e quantificando le varie tonalità acquisite dalle ciocche nel corso del tempo. In seguito i ricercatori hanno identificato una particolare regola di misurazione del colore, ribattezzata “modello di pigmentazione dei capelli”, grazie alla quale sono finalmente riusciti a misurare il processo di invecchiamento delle fibre capillari.
I risultati
Il test però ha portato a una scoperta inaspettata: alcuni capelli bianchi sembrano riottenere naturalmente il loro colore, un fenomeno precedentemente mai documentato in un gruppo statistico di individui sani. “L’allineamento dei parametri di pigmentazione dei capelli con le segnalazioni di stress nella vita dei donatori di capelli ha mostrato associazioni sorprendenti“, spiega lo studio. Secondo l’esperimento, infatti, i capelli grigi di dieci persone hanno riacquistato il loro colore. E la reversibilità non era limitata ai capelli, ma si è verificata anche nei peli pubici e in altre parti del corpo. Questi risultati sono considerati la prova più convincente che l’ingrigimento può essere invertito e che lo stress è uno dei fattori scatenanti.
Sebbene lo studio in questione abbia dimostrato il collegamento tra stress e ingrigimento, la ricerca scientifica non è ancora riuscita a spiegare cosa accada a livello molecolare nei capelli che invecchiano precocemente. Tuttavia, la mappatura digitale condotta dai ricercatori ha rivelato che le ciocche bianche contengono più proteine legate ai mitocondri. I risultati indicano perciò che il metabolismo dell’organismo svolge un ruolo importante nella perdita del colore. “Il modello ha suggerito che potrebbe esistere una soglia per l’invecchiamento temporaneo: se i capelli stanno per diventare grigi in ogni caso, un evento stressante potrebbe innescare il cambiamento precocemente. E quando l’evento stressante termina, se un capello è appena sopra la soglia, potrebbe tornare scuro“, conclude la ricerca scientifica.
Lo studio inoltre sostiene che il monitoraggio della pigmentazione dei capelli potrebbe portare a un modo più efficace per controllare i risultati dei trattamenti anti-stress o di quelli destinati a rallentare il processo di invecchiamento.
L’articolo è comparso originariamente su Wired en español.
Fonte : Wired