Il ct della Nazionale Luciano Spalletti è intervenuto a Rai 2 nello speciale ‘Un anno di sport’ sottolineando come il suo principale compito sia quello di cercare calciatori giovani da mettere a disposizione per la Nazionale: “”Il mio ruolo ha connotati di rabdomante. Il mio dovere è guardare, osservare, scoprire tutto ciò che può fare esultare la gente“. Poi ha elencato una serie di nomi che sono seguiti da vicino: “Sono venuti fuori Kayode, Ranieri, Koleosho, Casadei che avevamo nel mirino da un po’. Bove è oramai una certezza, mi è piaciuto nell’ultimo periodo l’atteggiamento di Lucca, e poi Prati, Calafiori che è una certezza a sinistra e al centro, ed è pronto per la nazionale”. Spalletti ha paragonato la qualificazione agli Europei in Germania a una “voce che sale dal fondo del pozzo in cui eravamo caduti e che urla al mondo che ci siamo anche noi e siamo più vivi che mai. Ci permette di andare in Germania a difendere il titolo vinto nel 2021, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”
Spalletti: “Superlega? Perso stupore di Davide che batte Golia
Luciano Spalletti si aspetta una grande spinta dagli italiani che vivono in Germania ai prossimi Europei: “Ci trasmetteranno amore e senso appartenenza è anche per loro che non dovremo risparmiarci neanche un centimetro“. Il tecnico toscano ha parlato delle differenze tra De Laurentiis e Gravina: “Sono come giorno e notte: uno è imprenditore l’altro da sempre uomo di calcio, è giusto ci siano approcci diversi. E’ innegabile che siano entrambi presidenti vincenti, stanno facendo cose importanti per il nostro calcio. La cosa che mi è piaciuta di piu’ di Gravina è avermi messo da sempre a mio agio, dimostrandomi stima e mettendo al centro valori del calcio italiano e dei giovani. La nazionale dovrebbe essere la copertina del catalogo del calcio che produciamo. In tanti paesi hanno investito nei club ma senza i risultati della nazionale non hanno attirato attenzione mondiale. E’ interesse di tutti valorizzare la nazionale per vendere al meglio il nostro calcio”. Spalletti ha bocciato il progetto della Superlega che a suo dire è il frutto di un mondo in cui “si sta perdendo lo stupore di Davide che batte Golia. Stiamo perdendo i buoni odori e sapori di un tempo, quelli della terra, della tradizione, della gente in festa attorno a una bandiera. E’ come se il domani fosse tutto da inventare e scritto dalle regole dei potenti. Qualcuno vuole imporre quale sia l’unico calcio da guardare, non hanno capito che finché’ ci sarà un pallone e spazio per due porte la gente continuerà a scegliere il calcio che più la appassiona”.
Fonte : Sky Sport