Ha vissuto oltre cento feste di Capodanno, ma si è spento a poche dall’arrivo del nuovo anno: Tripoli Giannini, da tutti conosciuto come Tripolino, è morto nella sua casa di Cecina, in provincia di Livorno. Con i suoi 111 anni di età era l’uomo più longevo d’Italia. Lo ha reso noto il Comune toscano, che a nome di tutta la cittadinanza ha espresso su Facebook le condoglianze al figlio Romano e alla famiglia.
Al municipio ha comunicato la notizia lo stesso figlio Romano affermando con un certo spirito livornese: “Credevo fosse immortale e…invece!”. Il decesso c’è stato la mattina del 31 dicembre nell’abitazione di famiglia e i congiunti hanno ritenuto di avvisare anche il municipio. Tripolino Giannini era molto conosciuto, non solo a Cecina. Oltre a essere la persona più anziana della Penisola, lo era di gran lunga anche fra i Bersaglieri, il corpo dell’Esercito in cui aveva prestato servizio militare, appartenenza rivendicata con orgoglio per tutta la sua vita.
Nato a Cecina il 20 agosto 1912, Tripolino aveva fatto il commerciante, conduceva un negozio di ortofrutta, e si vantava di aver assistito da uomo del popolo ai grandi fatti storici, dal Novecento finora, fra cui due Guerre mondiali, l’elezione di una decina di Papi, la Monarchia, la Repubblica. Ha sempre goduto di buona salute e si fregiava di esser sopravvissuto a più epidemie, dalla Spagnola, che flagellò l’Italia quando era bambino, al Covid, ormai lui già largamente ultracentenario.
Era un grande appassionato di sport di cui fu un pioniere come praticante in un’epoca in cui le attività da ‘diporto’ erano passatempo per nobili, signori e molto benestanti. Infatti partecipò nel 1929 alla prima edizione della corsa podistica Targa Cecina, una competizione del posto, arrivando quarto. La manifestazione viene ancora organizzata e Giannini fino a pochi anni fa ne era lo starter.
Fonte : Today