La Russia ha attaccato l’Ucraina con il più vasto bombardamento dall’inizio dell’invasione. Mosca ha usato 158 tra missili e droni per colpire edifici civili in tutte le maggiori città del paese, spendendo circa 1,3 miliardi di dollari per un solo attacco. Il bombardamento è giunto pochi giorni dopo la conquista della piccola città di Marinka, nella regione di Donetsk, ormai completamente rasa al suolo dopo mesi di scontri. Si tratta delle prima conquista russa dall’inizio dell’anno ed è costata uno sforzo bellico elevatissimo, con la perdita di centinaia di mezzi e migliaia di soldati.
Kyiv, Dnipro, Kharkiv, Odessa, Zaporizhzhia e Lviv sono state attaccate contemporaneamente nella mattina del 29 dicembre. Per ora il conto delle vittime è di 18 persone uccise e decine di feriti, una cifra contenuta solo grazie all’intervento delle difese antiaeree ucraine che hanno abbattuto 114 droni e missili su 158. Gli obiettivi colpiti sono tutti civili, come edifici residenziali, scuole, ospedali, centri commerciali e alcune infrastrutture energetiche, ma le autorità hanno mantenuto il segreto sulla loro posizione.
Per l’attacco, la Russia ha usato 36 droni iraniani Shahed, 90 missili da crociera X101, X555 e X55, 8 missili da crociera X22 e X32, 14 missili balistici da superficie, 5 missili balistici aviolanciati, 5 missili X31 e un missile X59. Il costo totale dell’operazione è di circa 1,3 miliardi di dollari e, secondo l’agenzia ucraina Nazk, è stata possibile anche grazie ai componenti occidentali che ancora arrivano in Russia.
La nuova offensiva era ampiamente attesa perché, come lo scorso anno, Mosca ha atteso l’inverno per riprendere i suoi attacchi contro l’Ucraina. Uno degli effetti è la cattura della città orientale di Marinka, dove prima dell’invasione vivevano circa 9 mila persone. Le truppe di occupazione sono riuscite a prendere l’area ormai completamente rasa al suolo quasi due anni di combattimenti con le forze di Kyiv, che si sono ritirate alla periferia della città per stabilire nuove posizioni.
Mosca ha celebrato la vittoria come una conquista strategica in grado di consentire un’avanzata più profonda nell’Ucraina, ma secondo l’Institute for the study of war, sarebbe in realtà molto limitata. Il territorio ormai devastato, di appena un chilometro quadrato, non fornirebbe infatti alcun punto di appoggio operativo sicuro da cui lanciare nuove offensive e la perdita di centinaia di mezzi e migliaia di uomini per la sua cattura riducono ulteriormente l’efficacia di questa vittoria. Inoltre, la Russia non è ancora riuscita a far avanzare con efficacia i suoi mezzi corazzati e ciò limita fortemente la possibilità di proseguire l’avanzata.
Fonte : Wired