AGI – La nave Ocean Viking di Sos Mediterranée è stata sottoposta a sequestro amministrativo a Bari per aver deviato dal suo tragitto verso il porto sicuro del capoluogo pugliese per soccorrere alcuni migranti. A renderlo noto è la stessa Ong, lamentando che si tratta del secondo sequestro subito dalla nave dopo quello del luglio scorso a Civitavecchia. La Ocean Viking era arrivata ieri nel porto di Bari dove aveva sbarcato 244 migranti.
L’accusa mossa dalle autorità italiane alla nave norvegese, ha spiegato l’Ong, è di non aver rispettato l’ordine di “dirigersi senza indugi, alla massima velocità e seguendo una rotta diretta” verso il porto sicuro assegnato per lo sbarco dei migranti. Sos Mediterranèe nel suo comunicato replica di non aver ritenuto che soccorrere 70 migranti in difficoltà su un barcone ad appena 15 miglia nautiche di distanza rappresentasse una violazione di quelle istruzioni. Anche perchè, viene fatto notare, quando in seguito è stata rettificata la posizione del barcone da cui era partito l’Sos, 60 miglia nautiche più a nord, la Ocean Viking ha rinunciato al salvataggio e ha ripreso la rotta per Bari senza ulteriori ritardi per sbarcare i 244 migranti raccolti nei tre salvataggi coordinati con le autorità libiche e italiane.
Il sequestro è stato eseguito sulla base del decreto Piantedosi, ha lamentato Anita, la coordinatrice delle operazioni di salvataggio della Ocean Viking, “un decreto inutile, arbitrario e discriminatorio” che rappresenta “un nuovo tentativo del governo di un Paese europeo di impedire l’assistenza alle persone in difficoltà”.
“È concepito per tenere le navi dei soccorritori lontane dal Mediterraneo centrale per lunghi periodi e questo comporta inevitabilmente più morti in mare”. “Se rispettare il diritto internazionale del mare è un reato, allora noi siamo colpevoli”, ha aggiunto affermando che in quel momento non erano state segnalate altre navi in zona pronte a soccorrere i 70 migranti. Secondo Sos Mediterranèe, le navi delle Ong hanno salvato quasi mille persone dalla vigilia di Natale.
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Fonte : Agi