Il ragazzo e l’airone: Miyazaki vola, ancora una volta, altissimo con il suo ultimo film

La magia del cinema di Hayao Miyazaki torna nelle sale italiane il giorno di Capodanno con l’ultimo lavoro, Il ragazzo e l’airone, distribuito da Lucky Red. Un’opera attesissima, che arriva a dieci anni di distanza dall’ultimo film dell’amato regista, Si alza il vento. Due ore di avventura e meraviglia che confermano il talento inarrivabile di un genio dell’animazione che, a dispetto dell’età avanzata, riesce a indagare i turbamenti dello spirito, soprattutto dei più giovani, con una profondità, una poesia e una modernità espressiva che lo rendono un artista unico.

Il ragazzo e l’airone: la trama del nuovo film di Miyazaki

Il ragazzo e l’airone è un film con diversi elementi autobiografici e ispirato al romanzo di Genzaburo Yoshino, regalato al regista Hayao Miyazaki da sua madre quando era ancora un ragazzo.  La storia segue le vicende di Mahito, un ragazzino che conosciamo quando ha da poco perso la madre in un incendio e si ritrova a dover affrontare una nuova vita che fa fatica ad accettare. Siamo negli anni della seconda guerra mondiale. Il padre di Mahito, come quello di Miyazaki, si occupa di ingegneria aeronautica e, dopo la perdita della moglie, si è presto risposato con la sorella minore di lei, che ora aspetta un figlio. La nuova famiglia lascia la città e si trasferisce nella casa di campagna dove il ragazzo combatte per elaborare il suo dolore, ma si ritrova sempre più solo e frustrato. Un giorno Mahito si accorge di un uccello un po’ inquietante, un grosso airone, che sembra avercela con lui: lo segue, lo provoca e, tra una sfida e l’altra, lo conduce alla scoperta di una torre diroccata, nascosta nel bosco, a poca distanza dalla sua casa. La misteriosa costruzione è, in realtà, la porta per accedere a un altro mondo, un universo parallelo, in bilico tra vita e morte, passato e presente, in cui il protagonista si avventurerà imbattendosi in persone che lo guidano mostrandogli pericoli e bizzarrie, ma anche in esseri inquietanti e assetati di potere, in una coetanea coraggiosa e dotata di poteri che decide immediatamente di aiutarlo e, infine, nel creatore di questo incredibile mondo, colui che è il vero deus ex machina di tutto il viaggio di Mahito e che ha voluto, con un preciso obiettivo, condurlo fino a sé, facendo leva sul suo desiderio più grande: rivedere la madre morta.

Il trailer del film

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Il ragazzo e l’airone: un viaggio nell’anima dell’adolescenza, tra complessità e meraviglia

Una discesa negli inferi dell’anima, ma anche un ascesa verso la luce della consapevolezza, ovvero il passaggio, spesso traumatico, dalle illusioni dell’infanzia alla crudezza dell’adolescenza, viaggio, inevitabilmente turbolento, verso la definizione del proprio se adulto. È questo, tra le altre cose, che ci racconta Miyazaki, tenendoci per due ore incollati a seguire le avventure di Mahito in quello strambo mondo di mezzo, in bilico tra sogno e incubo, tra ricordi e suggestioni, tra paure e speranze, alla ricerca di un modo per ridare un senso alla sua vita, segnata e poi risvegliata, da un trauma doloroso. Il ragazzo e l’airone, come tutti i film del maestro dell’animazione giapponese, incanta dalla prima all’ultima scena per la profondità, la poesia, l’efficacia di una storia che ci porta a seguire un adolescente confuso, alle prese con la rivelazione della durezza della vita, con la ricerca di un nuovo senso dove sembra non essercene più uno e con la scelta, sempre possibile, tra luce e oscurità, tra bene e male.

Tra magia, sogno e psicanalisi, l’universo sconosciuto in cui si addentra Mahito è quello del suo spirito in tumulto in cui ricordi, sentimenti, desideri, paure, suggestioni inconsce si confondono. Un luogo che spesso rimane nascosto, come la torre nel bosco, ma che è l’universo parallelo con cui tutti si ritrovano a convivere e a fare i conti.

Ancora una volta l’immaginazione, la tecnica e l’inarrivabile talento vengono usati dall’autore per creare una grande e illuminante metafora della realtà, capace di sciogliere nella meraviglia una gran complessità di temi e di veicolarli verso lo spettatore attraverso lo splendore delle immagini e la suggestione della narrazione, la gioia degli occhi e le emozioni del cuore.

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Voto: 8,5

Fonte : Today