Grande Fratello, Beatrice e le mani al collo di Giuseppe: “Ha offeso i miei sentimenti”

Nel video in alto, Beatrice mette le mani al collo di Giuseppe

Durante la puntata del Grande Fratello di questa sera – sabato 30 dicembre – Alfonso Signorini dedica il primo blocco a Giuseppe Garibaldi e Beatrice Luzzi, la quale pensa che il gieffino sia il “vero burattinaio” della situazione (insieme ad Anita). L’attrice è appoggiata in tal senso da Marco Maddaloni, anche se lui non ha mai definito il suo coinquilino usando quel termine ma etichettandolo solo come un “giocatore”. Vediamo insieme cosa è accaduto in diretta e cosa c’entrano le mani attorno al collo di Giuseppe. 

Cosa è successo

Nel consueto video di presentazione degli eventi, vediamo Marco dire a Beatrice che Giuseppe muove anche i fili di Letizia e Paolo: “È un vero giocatore”. Mentre l’attrice definisce il suo ex interesse amoroso direttamente “burattinaio”, anche se quest’ultimo ribatte: “O lo sei tu?”, prendendosi un bel “vaffanc*lo” dalla diretta interessata. In seguito la Luzzi insiste su questo tasto e Giuseppe si scatena: “Quella che ha giocato con i sentimenti sei tu, non io”, ma lei reagisce in malo modo e, mandandolo un’altra volta a “quel paese”, gli mette le mani intorno al collo. Dopo l’evento, lei entra dal salone sorridendo, mentre lui appare più serio di quanto affermerà in un secondo momento la gieffina. Non solo: in Confessionale lo chiama anche “gigolò”. Secondo Fiordaliso, Beatrice lo stuzzica troppo e invece dovrebbe stargli lontano, mentre Giuseppe si dice stanco delle provocazioni dell’attrice. Poi vediamo Anita piangere in Confessionale per il suo amico: “Mi fa male vederlo così, è sempre colpa di lei. Non ne posso più, non ti dà tregua”. “Ad oggi non si può avere più nulla, perché è sempre lì pronta ad accusarti e offenderti. Mi fa stare veramente male”, conclude il bidello calabrese. 

La telecamera torna nel salone, dove è la Luzzi la prima a prendere la parola: “Con Giuseppe il discorso di aver giocato l’uno con i sentimenti dell’altro purtroppo non si è mai risolto. Da una parte era una lusinga che gli facevo, dall’altra una provocazione per capire se fosse veramente lui ad aver giocato con me. Per questo gli ho subito parlato di ciò che mi aveva detto Marco”. Sulla questione “gigolò”, Beatrice ricorda che Giuseppe viene definito spesso playboy e che quella parola l’aveva usata in un altro contesto, non la sera della Vigilia di Natale. Garibaldi però racconta un’altra verità: “Eravamo fuori a divertirci e poi è arrivata Beatrice e mi ha detto che sono il burattinaio. Lo ha ripetuto più volte nell’arco della serata. Poi sono andato in Confessionale per fare gli auguri a tutti e ha affermato: ‘Chiamate il gigolò’. Per me è un’offesa. Sono esaurito, perché le dimostri che le vuoi bene e il giorno dopo ti senti aggredito…” Dal canto suo Marco Maddaloni svela che da ora in poi ha intenzione di fare attenzione “a con chi parla e a cosa dico”, visto che Beatrice ha spifferato subito tutto a Giuseppe con il quale il campione di Judo si è scusato. A prendere la parola adesso è Anita, che ribadisce il fatto di essere sempre messa in mezzo dall’attrice di Vivere: “Lei è riuscita a rovinargli il 25 dicembre, un giorno per lui molto importante in quanto credente”. Fiordaliso infine dice la sua: “Io penso che Bea non gradisca che Giuseppe creda che lei ha giocato e quindi lo stuzzica. Lui può essere di tutto ma non un burattinaio. È una cosa ridicola”. 

Le mani al collo

Signorini sembra voler chiudere la dinamica tra Beatrice e Giuseppe, ma Paolo Masella non ci sta e si lamenta: “Alfonso, dentro questa Casa sono state accusate persone per molto meno. Quantomeno Beatrice deve chiedere scusa a Giuseppe per le mani al collo”. L’attrice sostiene che non solo Garibaldi ha offeso i suoi sentimenti, ma dopo quel gesto forte sia lei che il giovane sono rientrati in casa con il sorriso (insomma, mica vero…), ma il conduttore, in seguito a una seconda visione delle immagini in video, prima rimprovera tutti perché non lo lasciano parlare e poi Beatrice: “Non rendete difficoltoso il mio lavoro, perché se devo urlare ogni volta, io arrivo dopo quattro ore senza voce, e poi non mi piace urlare. Voglio dire: al di là dei sorrisi e delle parole di circostanza, quel gesto non è bello”. 

Fonte : Today