L’impero di Sam Altman non ha niente a che fare con ChatGpt

Samuel Harris Altman, è questo il suo nome all’anagrafe, nel 2023 è diventato il volto dell’intelligenza artificiale generativa. Pur essendo considerato “il papà di ChatGpt”, è noto che ALtman dalla sua creatura non guadagni nulla. Almeno direttamente. Altman infatti non ha investito nel ramo for profit di OpenAI creato nel 2019. “Non ho bisogno di denaro” ha detto l’imprenditore a coloro che gli hanno chiesto il motivo di una scelta che appare sconsiderata.

Un motivo in realtà c’è.

Prima di guidare OpenAI è stato presidente di Y Combinator dal 2014 al 2019, uno degli acceleratori di startup di maggior successo al mondo, luogo magico per chi fa innovazione, lavorando al fianco di Paul Graham e Jessica Livingston, la coppia “dei consigli preziosi” che negli anni ha aiutato tante aziende a decollare, molte delle quali divenute noti unicorni, come Airbnb, Dropbox, Stripe.

È forse per questo che dietro le quinte, Sam Altman è anche un angel investor straordinariamente attivo che sa intercettare imprese nascenti con potenzialità enormi. Tant’è che ad oggi ha all’attivo oltre 100 investimenti in startup, incluse partecipazioni in importanti round tra cui Stripe, Reddit e Instacart.

Non solo, Altman oltre ai suoi investimenti individuali come business angel, è anche fondatore della società di Venture Capital Hydrazine Capital e del Fondo di investimento Apollo Projects, lanciato con i suoi fratelli Max e Jack Altman. Oltre ad Altman Capital, altra società VC gestita dal fratello Jack, che vede Sam come socio accomandatario.

I suoi numerosi investimenti evidenziano interessi ad ampio raggio, dalla carne coltivata in laboratorio, passando per la longevità, l’energia, l’istruzione, lo spazio, le biotecnologie e, ovviamente, l’intelligenza artificiale.

Tra questi spicca l’investimento, da 500 milioni di dollari in Helion Energy, azienda statunitense nata nel 2013, che produce energia elettrica attraverso un reattore basato sulla fusione nucleare. Potenzialmente in grado di rispondere a tutti i problemi energetici che opprimono il pianeta.

L’investimento in Wave da 200 milioni di dollari, startup fondata nel 2018 con sede a Dakar, in Senegal che offre servizi come il deposito e il prelievo di denaro, l’invio di denaro ad altri, il pagamento di bollette, il tutto tramite un’app. Serve principalmente la popolazione dell’Africa sub-sahariana.

L’investimento in Boom da 100 milioni di dollari, azienda fondata nel 2014 con sede a Centennial, in Colorado, produttrice di aeromobili che offre la progettazione e la produzione di aerei passeggeri supersonici sia per il commercio globale che per i viaggi personali. L’azienda è stata fondata nel 2014 e ha sede a Centennial, in Colorado.

L’investimento in 1910 Genetica da 4 milioni di dollari, la cui missione principale dell’azienda biotech è di ridurre tempistiche e costi nello sviluppo dei farmaci. La startup è stata fondata nel 2021 con sede in Cambridge, Massachusetts.

L’investimento in Neuralink da 205 milioni di dollari, la startup di Elon Musk fondata nel 2016 con sede in California. Si tratta di un’interfaccia neurale altamente avanzata che punta a connettere il cervello umano direttamente a un computer o a un dispositivo esterno. Questa connessione diretta consentirebbe di superare limiti biologici e migliorare le capacità cognitive umane. A oggi la sperimentazione di Neuralink è stata condotta unicamente sugli animali, fra cui scimmie, maiali e pecore.

L’investimento in Uncommon da 30 milioni di dollari, startup di carne coltivata. Fondata a Cambridge nel 2017, la startup biotecnologica è una delle aziende che sta spingendo per diffondere la carne coltivata in laboratorio nelle cucine e nei ristoranti di tutto il mondo. Precedentemente nota come Higher Steaks.

Fonte : Repubblica