“Feroci battaglie” a Gaza, decine di vittime

La tregua non è un’ipotesi, almeno per ora. Tra Israele e Hamas prosegue la battaglia. Le forze armate israeliane hanno reso noto di avere ucciso nelle ultime ore nella Striscia di Gaza, dove continuano a svolgersi “feroci battaglie”, decine i terroristi di Hamas. Le forze aeree, coordinate dalle truppe a terra, “stanno colpendo le cellule terroristiche e le infrastrutture; la Marina israeliana sta supportando le truppe di terra con assistenza di fuoco dal mare”. In particolare, si legge nel resoconto mattutino dell’esercito, “durante l’attività dell’Idf a Shejaiya, le truppe di terra hanno localizzato una cellula terroristica che operava nelle vicinanze delle forze armate e un terrorista armato. Le truppe hanno diretto un aereo dell’Idf che ha colpito ed eliminato la cellula”, mentre in un altro episodio a Gaza City i militari, “in coordinamento con gli aerei, hanno ucciso decine di terroristi. Nell’arco di tre ore, si sono verificati quattro episodi di identificazione di terroristi e l’Iaf ha colpito oltre 15 terroristi armati.

Inoltre, si sono svolti combattimenti in cui sono stati uccisi altri terroristi”. A Beit Lahia, “due compound militari di Hamas sono stati smantellati dalle truppe, che prima dell’attacco avevano individuato numerose armi, ordigni esplosivi, pistole, attrezzature militari e dispositivi di comunicazione”. Infine, “in un’ulteriore attività nell’area, sono stati identificati due agenti di osservazione ostili in un complesso adiacente alle truppe rimaste nell’area. Dopo aver confermato l’identificazione dei terroristi, i carri armati dell’Idf hanno colpito il complesso in cui erano stati identificati gli osservatori e li hanno uccisi”. 

idf su X-4

Intanto Hamas smentisce la voce circolata nelle scorse ore su fantomatici colloqui relativi a un nuovo scambio di ostaggi con un’altra tregua temporanea. A togliere ogni dubbio, parlando con Al Jazeera, è stato Osama Hamdan, esponente di Hamas in Libano, secondo il quale Hamas avrebbe informato i mediatori che la priorità del gruppo riguarda un cessate il fuoco permanente e che al momento non si parla di rilasciare ostaggi prima che i combattimenti cessino. Secondo Hamdan Israele avrebbe fatto trapelare false informazioni al fine di respingere le crescenti pressioni interne sul governo per un accordo sugli ostaggi.

Nel frattempo prosegue la pressione delle agenzie internazionali per gli aiuti alla popolazione di Gaza. Secondo i dati delle Nazioni Unite, circa 1,9 milioni di abitanti, pari all’85% della popolazione dell’enclave, sono sfollati dalla ripresa del conflitto tra Israele e Hamas. 

Il vicesegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, Martin Griffiths, ha lanciato un appello per un aumento “urgente” degli aiuti destinati alla popolazione a fronte di un nuovo “esodo di massa” verso il valico di Rafah, tra l’Egitto e il sud della Striscia. Gli operatori umanitari dell’Onu stimano in circa 100mila il numero degli sfollati arrivati ​​a Rafah negli ultimi giorni, e temono l’ulteriore peggioramento delle già “terribili condizioni nella zona”. “Tre livelli di ispezione prima che i camion possano entrare”, punti di ingresso insufficienti, “bombardamenti costanti”, scarse comunicazioni e strade danneggiate sono alcuni degli ostacoli che frenano la consegna degli aiuti umanitari in una regione dove “gli operatori umanitari vengono a loro volta cacciati e uccisi” e in cui “i rifugi hanno superato da tempo la loro capacità massima”.”È una situazione impossibile per la popolazione di Gaza e per coloro che cercano di aiutarla. I combattimenti devono finire”, ha insistito Griffiths. 

Fonte : Today