Film al cinema, perché ci fa bene vederli senza intervallo

Come riporta il Guardian, l’amministratore delegato di Vue, Tim Richards, ha dichiarato: “La nostra recente analisi di mercato ha mostrato che i clienti vorrebbero vedere il ritorno degli intervalli. E finora abbiamo riscontrato il 74% di feedback positivi da parte di coloro che hanno provato il nostro intervallo.” Riferendosi nello specifico all’ultima pellicola di Scorsese, Richards ha aggiunto: “Molti clienti hanno affermato di sentirsi intimiditi dalla durata di Killers of the Flower Moon. Molte persone mi scrivono direttamente e abbiamo cento milioni di persone che vanno nei nostri cinema, quindi si tratta di numerosi feedback. Ma quando hanno scoperto che avevamo un intervallo, sono venuti in sala”.

I film lunghi e l’allenamento alla concentrazione

Al di là della pronta risposta dello staff di Martin Scorsese, che ha segnalato la violazione degli accordi da parte di Vue, vale la pena di soffermarsi su un passaggio della dichiarazione di Tim Richards. Quella sul pubblico che sarebbe stato intimidito dalla lunghezza abnorme di Killers of the Flower Moon.

Lo stesso timore, oggi, assale chi si trova a dover affrontare un romanzo di svariate centinaia di pagine (era più o meno la norma, per la grande letteratura dell’Ottocento). Eppure, se una cosa è bella, non dovrebbe valere il principio che più tempo ci prende meglio è? Dovrebbe. Ma purtroppo viviamo nell’epoca della sollecitazione continua, e nella nostra frenesia multitasking stiamo disimparando a concentrarci a lungo, e profondamente, su una sola attività. Fosse anche la visione di un film o la lettura di un romanzo, che dovrebbe garantirci come minimo un po’ di godimento estetico.

D’altronde, con buona pace degli accorati appelli di registi come Nanni Moretti, oggi i film si vedono sempre più volentieri a casa, dove non c’è mai abbastanza buio o abbastanza silenzio (ma anche durante la visione di un film al cinema, diciamo la verità, troppo spesso ci si dimentica di spegnere lo smartphone o di rimandare i commenti sulla scena appena passata sullo schermo).

Per cui, al di là di esigenze fisiologiche non posticipabili, la reintroduzione dell’intervallo durante i film al cinema non ci farebbe troppo bene. Mentre un bella pellicola vista dall’inizio alla fine senza interruzioni ci riallenerebbe alla concentrazione. E in più ci aiuterebbe a contrastare uno dei demoni dei nostri giorni: la tentazione di fare una cosa diversa da quella che stiamo facendo in un determinato istante.

Fonte : Wired