Che fine farà il Superbonus: come cambia l’incentivo edilizio nel 2024

Dal 2024 cambieranno le cose per il Superbonus. L’incentivo edilizio sarà ridotto al 70% il prossimo anno, ma alla fine il governo ha trovato un compromesso per evitare chiusure di cantieri e contenziosi, prevedendo una sanatoria e la continuazione del bonus per chi ha un reddito basso.

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Un accordo sul destino del Superbonus al 110% – la misura varata dal governo di Giuseppe Conte per far ripartire il settore edilizio dopo il lockdown – alla fine è stato trovato. Dal 2024 l’incentivo scenderà al 70%, ma il governo ha previsto una sanatoria per coloro che non hanno completato i lavori entro il 2023, a patto di averli certificati. Per i redditi più bassi, inoltre, sarà garantita comunque la copertura al 110%.

Sul Superbonus abbiamo trovato un modo per aiutare le imprese e i più deboli“, ha commentato Antonio Tajani. Il leader di Forza Italia nelle scorse settimane, dopo che era apparsa chiaramente la volontà del governo di non inserire alcun rinvio né in Manovra né nel decreto Milleproroghe, si era speso per trovare una soluzione, in modo da scongiurare l’apertura di contenziosi per circa 30 mila condomini. Alla fine il Consiglio dei ministri ha deciso di procedere con un decreto ad hoc che sarà assegnato all’esame della commissione Finanze alla Camera nei prossimi giorni.

Questo accordo prevede che per tutto il 2024 resti in vigore l’agevolazione ridotta al 70%. Chi non è riuscito a ultimare i lavori entro il 31 dicembre 2023, quindi, il prossimo anno vedrà il bonus ridimensionato. Ma la mediazione politica di Forza Italia per scongiurare stalli dei cantieri o contenziosi con le imprese che non riuscivano a terminare i lavori ha comunque dato i suoi frutti e un compromesso alla fine è stato trovato.

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Come spiegato dal capogruppo azzurro alla Camera, Paolo Barelli, “continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre“. Insomma per tutti i lavori certificati entro la fine dell’anno sarà valido comunque l’incentivo al 110%. Non solo: “Il bonus edilizio al 110% resterà comunque in vigore per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori“.

Con reddito basso si indicano tutti coloro che sono sotto la soglia dei 15 mila euro. Per chi ha un Isee inferiore a questa cifra e che ha comunque raggiunto il 60% dei lavori entro la fine dell’anno, il Fondo di povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal 2024 e il 110%.

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Fonte : Fanpage